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Nepal, manifestazione pro-Tibet, 600 arresti
Le forze dell’ordine hanno fermato alcuni dei tibetani scesi in piazza. I partecipanti erano 2mila
di Redazione
La polizia nepalese ha arrestato a Kathmandu circa 600 esuli tibetani, scesi in piazza per una manifestazione a favore della causa del Tibet e contro la politica della Cina alla vigilia della cerimonia d’apertura delle olimpiadi di Pechino.
Nella capitale nepalese si è tenuto il più grande corteo degli esuli tibetani organizzato Paese himalayano dall’ondata di proteste che lo scorso marzo, in Tibet, sono state represse col pugno di ferro dalle forze di sicurezza cinesi.
Si stimano in circa 2mila i partecipanti, tra cui studenti e monaci tibetani. La polizia è intervenuta per sgomberare i dimostranti, rassemblati alle porte orientali di Kathamandu, davanti ad un tempio buddista, dopo che aver impartito un ordine di sfollamento entro le 14 del pomeriggio.
Alcuni tafferugli, tuttavia di portata minore, si sono avuti quando i manifestanti anti-Cina sono venuti a contatto con le forze dell’ordine. «Abbiamo fermato 580 tibetani durante l’iniziativa di protesta», ha riferito un portavoce della polizia di Kathmandu, spiegando che «gli arresti sono avvenuti in seguito al loro rifiuto di liberare l’area».
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