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Lombardia: assegno di 500 euro mensili ai malati di Sla

Decise ieri importanti misure a sostegno della famiglie che accudiscono un malato di Sla

di Redazione

La Regione Lombardia darà un assegno mensile di 500 euro alle famiglie dei malati di Sla-Sclerosi laterale amiotrofica, malati per i quali ci sarà anche la possibilità di un ricovero temporaneo di sollievo, a titolo completamente gratuito, nelle Residenze sanitarie.

Si tratta di due delle misure più significative contenute in una delibera presentata ieri dagli assessori alla Famiglia e Solidarietà sociale, Giulio Boscagli, e alla Sanità, Luciano Bresciani e approvata dalla Giunta regionale con uno stanziamento di 12 milioni di euro. Altri 20 milioni sono già a disposizione dei pazienti in stato vegetativo, che in Lombardia (a differenza che altrove) vengono curati gratuitamente in 41 strutture socio-sanitarie (attualmente 481 pazienti).
Nel complesso sono dunque 32 milioni, già nella disponibilità delle varie Asl, “per fornire prestazioni – sottolinea il presidente della Regione, Roberto Formigoni – che non rientrano nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) fissati a livello nazionale ma che Regione Lombardia ha voluto rendere gratuite, ricavando ingenti risorse dal proprio bilancio, per rispondere a un bisogno particolarmente grave e doloroso”.

Il contributo mensile di 500 euro per i malati di Sla è destinato al familiare che quotidianamente dedica tempo ed energie per aiutare queste persone per la propria cura personale, l’igiene, l’alimentazione e la mobilizzazione. Il provvedimento ha valore retroattivo, con decorrenza dal 1° gennaio 2008. Sempre per i malati di Sla, è previsto il ricovero temporaneo di sollievo (Residenze sanitarie per anziani – Rsa – e per disabili – Rsd) fino a un massimo di 90 giorni all’anno, anche in periodi non consecutivi. Anche in questo caso c’è un effetto retroattivo: alle famiglie o ai Comuni saranno rimborsati eventuali oneri sostenuti nel corso del 2008.

Una terza misura importante riguarda sia i malati di Sla sia i malati terminali: il voucher socio-sanitario da 619 euro, con il quale vengono “acquistate” le cure domiciliari, diventa “flessibile”, potrà cioè essere erogato con cadenza anche inferiore al mese (mentre finora era mensile). “In questo modo – spiega l’assessore Bresciani – si garantiscono interventi efficaci commisurati all’intensità assistenziale delle prestazioni necessarie a ciascuna persona”.


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