Welfare
Carcere, detenuti a quota 55mila
L'allarme lanciato dal Sappe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.
di Redazione
Alla fine dello scorso mese di luglio ”i detenuti a vario titolo nelle case circondariali, nelle case di reclusione e negli istituti per le misure di sicurezza erano vicinissimi a sfondare quota 55mila (54.945), cioe’ quasi il 30% in piu’ del livello di capienza delle 205 strutture penitenziarie attive in Italia (42.950 posti ). E ogni settimana il numero dei detenuti aumenta”. Lo sottolinea il Sappe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. ”Da tempo sosteniamo che l’assenza di una seria politica di riforme strutturali sul sistema penitenziario da approvarsi congiuntamente al provvedimento di indulto del 2006 avrebbe portato in poco tempo le carceri a livelli allarmanti di affollamento”, rileva il sindacato. A giudizio di Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, ”servono dunque risposte concrete ed urgenti, alle quali vogliamo contribuire con alcune soluzioni che indichiamo al Ministro della Giustizia Angelino Alfano ed al nuovo Capo dell’Amministrazione penitenziaria Franco Ionta, con i quali intediamo collaborare seriamente per risolvere una grave criticita’ del sistema Giustizia del nostro Paese”. Il Sappe sottolinea l’esigenza di ”interventi correttivi urgenti in materia penitenziaria. A cominciare, ad esempio, dall’incremento del grado di attuazione della norma che prevede l’applicazione della misura alternativa dell’espulsione per i detenuti extracomunitari i quali debbano scontare una pena, anche residua, inferiore ai due anni”. ”La disposizione infatti -spiega Capece- attribuisce al Magistrato di Sorveglianza un potere di attivazione di ufficio finalizzato alla verifica dei presupposti per l’emissione del decreto di espulsione, che potrebbero dare un primo segnale di deflazione penitenziaria. Il Ministro Alfano potrebbe richiamare le Magistrature di Sorveglianza a percorrere tale strada. Un altro esempio di intervento e’ quello che il Sappe auspica da tempo: adottare il braccialetto elettronico per il controllo dei detenuti potenziando l’area penale esterna e impiegare il personale di Polizia Penitenziaria nei pertinenti controlli, inserendoli negli Uffici per l’Esecuzione penale esterna”.
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