Cultura

Il boom dell’affido condiviso

I nuovi dati Istat su separazioni e divorzi: prima fotografia dell’applicazione della legge 54

di Benedetta Verrini

Nel 2006 quasi 150mila figli, per la stragrande maggioranza minorenni, sono stati coinvolti nella crisi matrimoniale dei loro genitori. Lo rivela l’Itat, che ogni anno conduce un’indagine sulle separazioni e sui divorzi in Italia, rilevando, presso le cancellerie dei 165 tribunali civili i dati relativi ad ogni singolo procedimento concluso dal punto di vista giudiziario nell’anno di riferimento.

La fotografia fatta quest’anno mostra un fenomeno in evoluzione, in particolare riguardo ai vari aspetti relativi ai figli minori affidati, come età, tipologia di affidamento e provvedimenti economici quali il contributo per il loro mantenimento e l’assegnazione della casa coniugale. Proprio le disposizioni normative inerenti l’affidamento dei figli hanno subito sostanziali modifiche nel 2006, dopo l’entrata in vigore della legge n. 54/2006 sul cd. “affidamento condiviso”.

LE CIFRE
In Italia è in crescita il numero dei divorzi. Solo nel 2006 sono stati 49.534 mentre le separazioni 80.407. Entrambi, nel corso dell’ultimo decennio, sono notevolmente aumentati: rispetto al 1996, nel 2006 le separazioni hanno avuto un incremento del 39,7% e i divorzi del 51,4%.

Rapportando il numero di separazioni e divorzi al numero di coppie coniugate, nel 2006 si registrano 5,4 separazioni e 3,3 divorzi ogni 1.000 coppie coniugate. La propensione a ricorrere alla separazione o al divorzio non è uniforme sul territorio nazionale: nel 2006 al Nord si rilevano 6 separazioni e 4,2 divorzi ogni 1.000 coppie coniugate contro 4,3 separazioni e 2,1 divorzi nel Mezzogiorno.

I FIGLI CONTESI
Nel 2006 il 70,6% delle separazioni e il 60,1% dei divorzi hanno riguardato coppie coniugate con figli avuti durante la loro unione. I figli coinvolti nella crisi coniugale dei propri genitori sono stati 98.098 nelle separazioni e 46.586 nei divorzi. Oltre la metà delle separazioni (il 52,8%) e oltre un terzo dei divorzi (il 37,1%) provengono da matrimoni con almeno un figlio minore di 18 anni.

Il 57,6% dei figli minori coinvolti nelle separazioni concesse nel 2006 aveva un’età inferiore ad 11 anni e il 16,8% un’età compresa tra i 15 e i 17 anni. Al momento della pronuncia del divorzio i figli sono generalmente più grandi: nel 2006 quelli al di sotto degli 11 anni rappresentavano il 37,4%, mentre i figli di età compresa tra i 15 e i 17 anni erano il 25,4%. 

La novità dell’anno risulta comunque la modalità con cui I tribunali risolvono il conflitto per I figli. Nel quadro della nuova normativa, nei procedimenti di separazione e di divorzio l’affidamento dei figli ad entrambi i genitori non è più un’evenienza secondaria, come nella disciplina precedente, ma diviene la regola.

Approvata nel febbraio del 2006, la legge ha già lasciato il segno: l’affidamento condiviso dei figli minori è stato applicato nel 38,8% degli affidamenti a seguito di separazione e nel 28% in quelli relativi ai divorzi. Se poi si escludono i primi tre mesi del 2006 e si analizzano solamente i procedimenti conclusi successivamente all’entrata in vigore della suddetta legge, le percentuali di affidamento condiviso salgono rispettivamente al 47% e al 32,9%. 

L’ASSEGNO
Nella quasi totalità delle separazioni con figli minori è il padre l’unico soggetto erogatore (94,5%) dell’assegno per il loro mantenimento, entrambi i genitori nel 4% dei casi, mentre la madre risulta la sola obbligata nel restante 1,5%. Nei divorzi la situazione non cambia, essendo l’uomo il soggetto che, quasi in tutte le cause con figli minori, deve versare il contributo per il mantenimento della prole (94,4%).

L’importo medio mensile del sostentamento economico a beneficio dei figli minori è stato pari a 499,62 euro nelle separazioni e a 441,49 euro nei divorzi.

 

 

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