Famiglia

Olimpiadi: la Cina revoca la censura

Il governo cede alle pressioni internazionali. «Da oggi tutti i siti sono visibili», dicono da Pechino. Tranne alcuni, in verità...

di Sara De Carli

La Cina ha annunciato oggi di aver tolto la censura su numerosi siti Internet, tra cui quello di Amnesty International. Lo hanno deciso il Comitato organizzatore e il Comitato internazionale olimpico dopo le proteste arrivate dalla comunità internazionale nei gironi scorsi, per le restrizioni alla libertà di stampa mantenute in atto dal governo cinese nonostante le promesse. “I giornalisti ora possono accedere a tutti i siti, per svlgere il loro lavoro”, ha detto un portavoce. Sono ra visibili i siti della Bbc in cinese e di Voice of America. Restano oscurati invece i siti dei dissidenti e dei protibetani, insieme a quello di Falun Gong, il movimento religioso bandito in Cina.

Roseann Rife, responsabile di Amnesty International in Asia ha salutato con soddisfazione la notizia: “Tuttavia la censura arbitraria su alcuni siti non risponde agli standard internazionali di libertà di informazione e di espressione», ha sottolineato. 

La notizia dell’allentamento della censura di Internet da parte delle autorita’ cinesi, in occasione delle Olimpiadi, e’ stata accolta con soddisfazione dall’ambasciatore italiano a Pechino, Riccardo Sessa. “Le autorita’ cinesi hanno mostrato di saper recepire delle giustissime proteste che sono state fatte da giornalisti e ambienti sportivi per questa misura, che anche per gli stessi cinesi si e’ poi rivelata ingiustificabile. Il fatto che sia stato revocato e’ un evento molto positivo”, è stato il commento di Sessa ai microfoni dell’agenzia radiofonica GRT.


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