Cultura

Alitalia, un volo esuberante

A cura della redazione di Vita - sintesi di Franco Bomprezzi

di Redazione

Il piano di “salvataggio” di Alitalia e soprattutto le polemiche sui tagli all’occupazione, con 5-6 mila “esuberi” previsti, sono i temi del giorno sui quotidiani in edicola.

Al caso Alitalia La Stampa dedica il primo piano di oggi, “Caos nei cieli, dubbi e polemiche”, sottolineando il fatto che si susseguono le indiscrezioni, ma che il governo non sembra ancora aver sciolto il nodo fondamentale per la riuscita del piano di rilancio: decidere il commissariamento della compagnia di bandiera, in modo da rendere possibile la creazione di una «Newco» liberata dal peso dell’ingente debito accumulato da Alitalia, in cui potrebbero entrare i soggeti privati da tempo individuati, a partire da Air One-Ap Holding. Secondo il «piano fenice» di Intesa San Paolo la nuova compagnia dovrebbe avere una dotazione iniziale di 1 miliardo di cui 7-800 milioni investiti dalla cordata italiana. in ogni caso il piano non è ancora arrivato sul tavolo del cda di alitalia che si è riunito ieri. I sindacati «Siamo stanchi di inseguire indiscrezioni, Palazzo Chigi parli con chiarezza». «Il governo riferisca in aula» chiedono 71 senatori del Pd e Michele Vietti dell’Udc.

Prima pagina di Repubblica: “Alitalia, guerra sui tagli” è il titolo, nell’occhiello si riporta la dichiarazione di Passera: “così nascerà la nuova campagna aerea”.  Il numero degli esuberi su Repubblica è 7mila (5mila su il Giornale),  ma a pag. due si precisa “con Airone”. In questa vicenda Berlusconi – secondo Repubblica – si scontra con Tremonti, Pd e sindacati in rivolta  e Fini  chiama l’esecutivo alle Camere. Eugenio Scalfari in prima e a seguire  tutta  pag. 3  ripercorre le tappe della vicenda  con un lungo editoriale e intervista: “Conosco Passera da un vita” è l’incipit. Tito Boeri nel suo intervento  in copertina e a seguire a pag. 31chiama “mostro giuridico”  la manovra di mezza estate.


Al tema è dedicata sia la prima pagina del Sole 24 Ore che l’apertura di Finanza e Mercati. Oltre alla notizie sul possibile commissariamento (smentito dal governo) e sulle varie cordate, ecco un commento di Franco Locatelli: «I tagli sono necessari per salvare la compagnia di bandiera», scrive, «ma resta da capire se produrranno anche l’effetto di garantire un futuro tranquillo ad Alitalia. L’unica strada, visti i costi del carburante e la crisi di compagnie floride come RyanAir, resta quella dell’alleanza con altre grandi compagnie europee. Restare “italiani” vorrebbe dire diventare o una compagnia regionale o una low cost. E, quindi, tagliare molto più di 5000 posti…».

Il Corriere della Sera apre col titolo “Alitalia, tensione sul piano”. Sotto la notizia dei 5mila esuberi annunciati da Berlusconi durante un incontro con i senatori del Pdl, ecco le parole di Veltroni: «Dopo il prestito di 300 milioni, i contribuenti si troveranno di nuovo le tasche occupate da un governo che prende i loro soldi. Non si poteva trovare una soluzione senza far saltare l’accordo con Air France?». Il Pd ha chiesto di riferire in aula, Fini ha acconsentito ma Tremonti dice: «Fino a che non abbiamo questo progetto (il piano dell’advisor Intesa Sanpaolo) non possiamo dire nulla». Il Corriere racconta anche i retroscena. Secondo Antonella Baccaro Tremonti vorrebbe il commissariamento, negato assolutamente da Berlusconi per non far arrabbiare An, “preoccupata per gli esuberi nel bacino elettorale romano” e per paura di compromettere “le vacanze degli italiani”.  Per questo tutto è rinviato a dopo il 15 agosto. Non oltre il 30, però. C’è da approvare la semestrale di Alitalia per dire se la compagnia può andare avanti in via ordinaria. Secondo indiscrezioni, smentite, il Consiglio dei Ministri potrebbe decidere il commissariamento nella riunione del 29 agosto.
Altro articolo sull’ira dei sindacati. Enrico Marro scrive che sanno di dover affrontare esuberi e commissariamento e sono preoccupati per come gestire la situazione. Duro Bonanni (Cisl) «Vogliono il commissariamento? Ci facciano vedere un piano industriale che giustifichi questa soluzione. La verità è che il governo è diviso e anche la cordata di imprenditori non è pronta». Critiche anche dalla Polverini (Ugl) che dice che Berlusconi non può pretendere che il sindacato si faccia da parte davanti alla promessa di 5mila esuberi. Intervista a Formigoni: “Senza Malpensa non sarà una vera rinascita”. Secondo il governatore il riposizionamento di Fiumicino si è rivelato un insuccesso, per Malpensa serve qualcuno che faccia forti investimenti. E si dice fiducioso sulla cordata.

Per il Giornale Alitalia in copertina  e a pag. 5. “Ecco come salverò Alitalia” annuncia Berlusconi che aggiunge: “ci sono progetto e soldi. 5mila esuberi? male minore.  Con il fallimento ne starebbero a casa 20 mila. I sindacati non ci fermeranno. A pag. 5 box con le tappe della vicenda e dei numeri di Alitalia. Girandola di nomi tra i soci privati che prenderanno parte al salvataggio.

Il manifesto dedica l’apertura all’Alitalia, riporta i 5mila esuberi e mette nella cordata italiana da 800 milioni Benetton, Marcecaglia, Riva, Fossati, Ligresti e Colaninno. Ma Benetton dice di non muoversi fino a quando non vi sarà un piano industriale. Per il giornale il progetto Fenice messo a punto da Intesa Sanpaolo prevede una dotazione iniziale di un miliardo, di cui 300 milioni dal prestito ponte del governo e 700 dalla cordata.
 
«Cinquemila esuberi nel futuro di Alitalia. Giallo sul commissariamento», lancia in prima pagina Avvenire. Sarebbe condizione ineludibile secondo il piano di Intesa Sanpaolo, che prevede 5mila esuberi e un miliardo di capitalizzazione. I tagli sono necessari per Berlusconi («se i sindacati mettono i bastoni fra le ruote salta tutto»). Gli investitori ci sono ma, ha frenato ieri Gilberto Benetton, «non abbiamo ancora visto un piano industriale e nessuno investe alla cieca. Forse sarebbe stato meglio vendere ad Air France». I sindacati chiedono immediatamente chiarezza e confronto (il piano Intesa non l’ha visto anche qui nessuno), mentre Veltroni attacca il governo per aver fatto fallire l’alleanza con Air France per, ora, salvare Alitalia “mettendo le mani nelle tasche degli italiani”.

E inoltre sui quotidiani di oggi:

Il Sole24Ore – “L’Italia delle eterne emergenze”: un intervento di Luigi Manconi sul fenomeno delle bande giovanili, più cruento all’estero che da noi ma arriverà… Infatti la singolare tesi dell’articolo è: e se fosse successo a Roma quello che è capitato a Londra, dove dall’inizio dell’anno sono stati 21 i teenager morti perché accoltellati per strada da altri giovani? Anche in Inghilterra, sia chiaro, si sono moltiplicati gli appelli all’ordine e il sindaco Johnson ha detto che quello delle gang è «il primo problema», ma – nota Manconi – la differenza sta nello sguardo con cui questi fatti sono visti là e qua: là c’è la razionalità di capire che questi sono fenomeni connessi alla vita sociale, anche se alterati; qua si ricorre immediatamente all’emergenza e ai capri espiatori, che siano di volta in volta, i terroristi, i black block, gli islamici, gli zingari… E ora l’estensione a tutta Italia dell’emergenza immigrazione. Quindi se Roma fosse come Londra qui ci sarebbe una «emergenza accoltellati».


Corriere della Sera – Cronache: “Verona, 500 euro di multa a chi va a prostitute”. E’ la prima applicazione del decreto Maroni. Il sindaco leghista Tosi sceglie il massimo della pena e allunga la serie delle sue ordinanze di divieto. Il Corriere elenca: a Verona è proibito gettare a terra carte, bottiglie e qualsiasi altro rifiuto; bivaccare o dormire all’aperto; addentare panini in strada; bagnarsi nelle vasche pubbliche oppure usarle per lavare cose e animali; passeggiare a torso nudo”.

Corriere della Sera – “Sicilia, i sindaci cancellano Garibaldi”. Picconate alle targhe delle piazze e delle strada intitolate al celebre condottiero, a Cavour a Crispi e a Bixio, considerati “impostori e carnefici”. A promuovere la decisione è stato lo stesso governatore Lombardo che dice «l’Unità ci è costata violenza, sangue e miseria» e «Serve in questo Paese il linguaggio di Bossi». Dura la risposta degli storici, secondo cui il presidente non sa che furono i separatisti ad accordarsi con la mafia, non gli eroi del Risorgimento.

Il Giornale – pag. 10, immigrati e salari: una ricerca della fondazione Ismu rileva che i redditi netti dei lavoratori  immigrati  in Lombardia sono aumentati del 30% , in media 1238 euro mensili. In provincia di Varese l’aumento è del 50%, a Sondrio del 36%.  E la disoccupazione degli immigrati in Lombardia è al minimo storico. Questa ricerca, secondo il quotidiano, smentisce la Ue, il consiglio d’Europa, che ha sentenziato: “in Italia non c’è integrazione”.

Il manifesto – p.11, Wto. Un articolo sulla delusione di gran parte dei paesi africani. Ma soprattutto uno di Lori Wallach, direttrice di Public Citizen’s Global Trade Watch Division, dal titolo “Il Wto, un cadavare che è ora di seppellire”. Per capire l’opinione dell’autrice basta leggere l’inizio: «Grazie a Dio non è stato raggiunto alcun accordo, perché la proposta in gioco avrebbe inasprito i gravi problemi economici, sociali e di sicurezza alimentare che oggi colpiscono numerosi paesi». L’accusa al Wto è di non essere mai stato capace di portare risultati concreti e di accentuare gli scontri tra ricchi, che vorrebbero prendere da soli le decisioni per tutto il mondo, e i poveri.

Avvenire –  Modifica della Commissione Finanze al decreto fiscale: gli assegni sociali andranno a chi è in Italia legalmente da dieci anni, ma senza più il vincolo del reddito. Novità anche sul fronte cooperative: tornano i controlli su tutte le coop, dopo che la Camera li aveva cancellati per quelle che non superano il milione di euro.

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