Volontariato

Sogni d’oro per 84 azzurri

Parla Luca Pancalli, presidente del Comitato paralimpico italiano

di Redazione

Luca Pancalli, presidente del Comitato paralimpico italiano e vicepresidente del Coni, non ha dubbi: «Le Paralimpiadi che si svolgeranno a Pechino dal 6 al 17 settembre saranno una grande occasione, un giro di boa per l’apertura di nuove prospettive nell’affermazione dei diritti civili delle persone con disabilità in Cina. Un messaggio forte, al quale siamo orgogliosi di partecipare».
Vita: È già stato in Cina?
Luca Pancalli: Un anno fa, come membro della delegazione internazionale per verificare lo stato di realizzazione degli impianti sportivi.
Vita: E che cosa ha constatato?
Pancalli: Innanzitutto impianti eccezionali, totalmente accessibili, ben progettati e ben realizzati. E poi un sistema di mobilità tutt’altro che arretrato. Naturalmente ho visto quello che ci è stato fatto vedere, e dunque non posso parlare della situazione che si può incontrare allontanandosi dal centro delle metropoli, ma in ogni caso va detto che siamo assai lontani dalle immagini negative circolate sino ad ora.
Vita: Quindi ci sono grandi aspettative, anche di un’adeguata accoglienza degli atleti disabili?
Pancalli: Certo, noi andiamo con grande fiducia e con una rappresentativa numerosissima di atleti qualificati: sono 84, tantissimi se si tiene conto che nella precedente edizione avevamo anche una rappresentativa di squadra, quella del basket, che questa volta non ce l’ha fatta. Perciò si tratta di altrettante qualificazioni individuali.
Vita: Speranza di medaglie?
Pancalli: Certo! È difficile fare previsioni, ma noi contiamo di portare a casa quindici medaglie. Vedremo…
Vita: La nazionale cinese è un osso duro?
Pancalli: Penso proprio di sì, è la grande incognita delle Paralimpiadi come anche delle Olimpiadi. Da quando hanno saputo dell’assegnazione dei Giochi, cioè da sei anni, hanno lavorato tantissimo e dunque ci saranno sicuramente molte sorprese.
Vita: Si tratta comunque di un elemento positivo…
Pancalli: Certo, è importante sapere che per prepararsi ai Giochi tanti ragazzi disabili, uomini e donne, sono finalmente usciti di casa e hanno vissuto un’esperienza eccezionale come quella dello sport. Speriamo che il fenomeno non si esaurisca quando si spegneranno i riflettori. Ma non credo accadrà: sappiamo bene che le esperienze di libertà e autonomia, una volta avviate, non si fermano più.
Vita: Una nota a proposito della delegazione italiana. Risolta la crisi dei finanziamenti allo sport paralimpico?
Pancalli: Sì, sono molto soddisfatto e grato al governo attuale. Il sottosegretario Rocco Crimi in particolare ha lavorato efficacemente, comprendendo perfettamente le nostre ragioni, e ora lo sport paralimpico è stato finanziato come aveva fatto il governo Prodi, e anche con qualcosa di più.


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