Welfare

55mila detenuti: le celle scoppiano

Sono 12mila le presenze in più rispetto ai posti letto regolamentari. Tutti i numeri dell'ultima rilevazione dell'amministrazione penitenziaria

di Daniele Biella

Quasi 12mila detenuti in più della capienza regolamentare. E a meno 9mila da quella massima tollerata. Questa l’inquietante fotografia delle carceri italiane a due anni dall’indulto. Sono gli ultimi dati ufficiali del ministero della Giustizia a dirlo: se all’indomani del provvedimento di clemenza dell’agosto 2006 le presenze negli istituti di pena erano scese al minimo storico di 37200 (un anno dopo erano già arrivate a 45mila), al 21 luglio 2008 esse si attestano a ben 54.730 unità, ovvero più 47% in appena due anni.

Tutto ciò a fronte di una capacità regolamentare di 42.950 posti e una quantità massima tollerabile di 63.360, sfiorata nell’immediato pre-indulto quando si era raggiunta quota 61mila.

A livello locale, oggi sono particolarmente pesanti le situazioni di sette Regioni, tutte abbondantemente sopra il numero di posti regolamentare e a poche unità dal raggiungimento della capienza massima. Si tratta di Emilia Romagna (3758 presenti su 3761 tollerabili), Veneto (2832 su 2902), , Campania (6737 su 6983), Lombardia (8108 su 8379), Liguria (1418 su 1594) e Marche (924 su 1042). All’opposto, hanno un numero di detenuti inferiore a quello regolamentare solo tre regioni su venti: Sardegna (158 presenti su 181 posti), Umbria ( 857 su 1086) e Valle d’Aosta (158 su 181). Del totale di carcerati, il 63% è italiano. Per quanto riguarda la posizione giuridica, sono il 42% è condannato in via definitiva, mentre i detenuti in attesa di primo giudizio sono il 29%. Infine, in cima alla lista dei reati più commessi si conferma il furto (23%), seguito da rapina (14,5%), ricettazione (8%), omicidio volontario ed estorsione (6% per entrambi).

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