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Invalidi, pensione minimasarà la volta buona? Dopo anni di immobilismo politico, l’associazione scende in campo in primapersona. Obiettivo: raddoppiare il contributo statale di 8 euro al giorno

300mila firme Iniziativa di legge popolare dell'Amnic

di Redazione

«Sono invalida dalla nascita, vorrei tanto che ci aumentassero ‘sta maledetta pensione, per pagare qualcuno che mi porti a fare una passeggiata. Visto che le gambe non ci supportano, almeno con gli occhi possiamo vedere un po’ il mondo fuori casa». È il messaggio che Patrizia, invalida al 100%, ha scritto sul forum del sito dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi civili, uno dei tanti lasciati dagli utenti. Patrizia prende 246,73 euro al mese, come tutti gli invalidi parziali (dal 74 al 99%) e quelli totali di età compresa tra i 18 e i 60 anni. Poco? No, pochissimo per chi ha difficoltà anche a svolgere lavori semplici. Per queste persone spesso la pensione è l’unica entrata, che non solo è bassa, ma se ne va quando il reddito personale supera i 4.238 euro lordi all’anno (14.466 per gli invalidi totali).
Dopo anni di pressioni sui vari governi, l’Anmic ha deciso di scendere in campo da sé e ha presentato una proposta di legge popolare. La richiesta è quella di portare tutte le pensioni di invalidità a 580 euro mensili, lo stesso valore di quelle minime. «In pochi mesi – da marzo al 22 luglio – abbiamo raccolto oltre 300mila firme» racconta entusiasta Giovanni Pagano, presidente nazionale dell’associazione, «e molte ancora stanno arrivando. Forse arriveremo a 400mila». E dire che ne bastavano 50mila.
La proposta ha già riscosso il sostegno trasversale dei deputati Ileana Argentin (Pd), Gianfranco Paglia e Carmelo Porcu (Pdl), ma molti altri si stanno avvicinando: «300mila firme sono altrettanti voti», ricorda Pagano, «e fanno sempre un certo effetto sui politici». Il problema è che si tratterebbe di somme ingenti e si sa che i fondi per il sociale sono i primi ad essere tagliati. «A noi va bene anche un adeguamento progressivo, anno dopo anno», precisa il presidente. «Ma non è possibile vivere con 8 euro al giorno». Molte famiglie, quando non riescono a sostenere le spese del mantenimento di un invalido, sono costrette a farlo ricoverare in un istituto: «Una spesa molto più alta per lo Stato. Sarebbe più conveniente dare più soldi ai parenti affinché possano accudirlo in casa».
Ma i problemi non si fermano qui. Il limite per il reddito, 4.238 euro, è una cifra molto bassa, anche per chi non ha alcun problema fisico. Sul forum dell’Anmic si susseguono i messaggi. C’è chi ammette di aver compiuto qualche furto per arrivare a fine mese e chi si sfoga per le difficoltà quotidiane affrontate. E tutti chiedono un aiuto in più: fino ad oggi, questo, si è concretizzato solo in pochi spiccioli.


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