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Venezuela. Scontri di piazza contro e pro Chavez

E' finita nel sangue la prima manifestazione dell'anno contro l'attuale presidente. Chavez pronto a decretare lo stato d'assedio. Due i morti, dieci i feriti

di Redazione

Si è conclusa nel sangue la prima manifestazione di piazza del 2003 a Caracas: due persone sono morte per colpi d’arma da fuoco nei violenti scontri, scoppiati ieri nella capitale venezuelana, tra sostenitori ed oppositori del presidente Hugo Chavez. Una decina di persone inoltre sono rimaste ferite e una trentina intossicate dai gas lacrimogeni lanciati dalla polizia per sedare i tumulti. Gli scontri sono scoppiati quando la marcia di protesta è giunta nelle adiacenze di Fuerte Tiuna, la base militare più grande di Caracas, dove dalla mattina si erano radunati i sostenitori di Chavez. L’arrivo della testa del corteo ha provocato le scintille: i “chavisti” hanno cominciato a lanciare pietre, oggetti contundenti e petardi, ai quali gli altri hanno prontamente risposto con sassi e bottiglie vuote. I dimostranti chiedevano le dimissioni di Chavez, ma anche la liberazione di un alto ufficiale, il generale Carlos Alfonso Martinez, ribellatosi al governo. In strada si sono viste scene da guerra civile. La televisione ha anche mostrato le immagini dei manifestanti di entrambe le parti che, ad un certo punto, si sono gettati a terra per schivare i colpi d’arma da fuoco, apparentemente sparati dai tetti degli edifici adiacenti. Le due vittime, uno dei quali un agente della polizia cittadina, sono morti sotto i ferri chuirurgici. Pochi minuti prima, dinanzi alla stampa, Chavez aveva detto di esser pronto a decretare lo stato d’assedio in caso si rendesse necessario. L’opposizione raccolta nella “Coordinadora Democratica” ha accusato il governo delle violenze.


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