Welfare

Serbia, arrestato Radovan Karadzic

Fine di una latitanza durata 13 anni. E' ritenuto il responsabile dell'assedio di Sarajevo e della strage di Srebrenica

di Daniele Biella

Finalmente. Radovan Karadzic, 63 anni, il terrore dei Balcani, è stato preso. A quasi 13 anni dalla fine della guerra per la ‘spartizione’ della ex jugoslavia.

La notizia del blitz dell’esercito serbo, che squarcia la tranquilla serata estiva, arriva poco prima della mezzanotte e fa subito il giro del mondo. Così come si diffonde fra chi è appena uscito, come chi scrive, dalla Villa Reale di Monza, dove per una simbolica coincidenza ha appena finito di intonare la sua celebre canzone kalashnikov (“un inno alla stupidità delle armi e della guerra”) Goran Bregovic, il paladino della musica balcanica, bosniaco nato da padre croato e madre serba.

Anche a Sarajevo, nel frattempo, arriva la notizia. Qualche centinaia di persone scende per strada, grida, festeggia la notiza dell’arresto del carnefice. La maggior parte, rimane in casa, e celebra l’evento nel silenzio: fin troppo fresche le ferite di una guerra assurda quanto fratricida, le decine di parenti morte o fuggite (la sola Sarajevo si è ridotta, nei 43 mesi di assedio dal 1992 al 1996, da 600mila a 400mila unità).

Finalmente, allora, Karadzic è nelle mani della giustizia. Che si spera faccia il suo corso.

 


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