Non profit

Bilancio ACRA 2007: sempre più risorse al Sud del mondo

Il 90,6% dei proventi destinato ai progetti di autosviluppo

di Acra

393.565 beneficiari diretti e 5.777.920 di euro raccolti per più di 50 progetti di cooperazione allo sviluppo: questo il valore per l’anno 2007 di ACRA (Associazione di Cooperazione Rurale in Africa e America Latina) che continua il percorso di trasparenza avviato nel 2006 con la pubblicazione del Bilancio d’esercizio 2007 per offrire un chiaro e leggibile strumento di valutazione dei risultati ai propri stakeholders.

Sottoposto alla revisione esterna di PKF, il Bilancio d’esercizio è pubblicato all’interno del Bilancio Sociale 2007 – disponibile presso la sede di via Breda 54, a Milano, e on-line sul sito wwww.acra.it – che integra il bilancio d’esercizio in una pubblicazione più descrittiva in cui gli indicatori economici vengono contestualizzati all’interno di un profilo dell’associazione (mission, valori, struttura, obiettivi) e di una relazione sociale nella quale trova spazio una declinazione più dettagliata degli ambiti di intervento, dei risultati raggiunti e delle criticità relative all’attività svolta nel 2007.

ONG pragmatica, nata nel 1968 e riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri e dall’Unione Europea, ACRA si distingue per l’impegno in ambito nazionale e internazionale su progetti di eccellenza finalizzati all’autosviluppo del Sud del mondo; concetto ampio che racchiude sviluppo economico, dignità dei popoli e partecipazione democratica ai temi della sovranità alimentare, del diritto all’acqua, alla salute e all’educazione nel rispetto delle risorse e delle tradizioni locali.

Forte dei suoi 40 anni di esperienza, ACRA chiude il 2007 rafforzando la propria partnership con enti pubblici che intervengono per il 69% dei finanziamenti e riconoscono i valori di efficacia/efficienza grazie ai quali il 90,6% dei proventi è destinato direttamente ai progetti, percentuale che pone ACRA tra le migliori ONG italiane nel rapporto proventi/progetti, con solo il 9,4% di incidenza dei costi di struttura sui costi totali (in calo rispetto al 2006 grazie a una ulteriore razionalizzazione nella gestione delle risorse e delle spese). Con il 40%, l’Unione Europea è il più importante finanziatore (€ 2.275.127) seguito dal Ministero degli Affari Esteri che finanzia per il 25%, dai privati (tra cui spicca nel 2007 la Fondazione Monzino) 18% e dalla regione Lombardia con il 4%.

23 cooperanti espatriati in 9 paesi destinatari, 164 collaboratori locali, 15 collaboratori e 10 volontari in Italia, 10 volontari di servizio civile in Italia e 12 all’estero, 3 consulenti all’estero fanno di ACRA una realtà importante che ha portato alla realizzazione di 16.537 infrastrutture (tra cui ospedali e centri medici, dighe, opere idrauliche, acquedotti, latrine, strutture civili, scuole, strade, serre, magazzini di stoccaggio di cereali, orti botanici), alla formazione di 17.235 persone (sui temi del rispetto ambientale, dell’autosviluppo, della dignità della persona, dell’accesso partecipato alle risorse, della valorizzazione delle risorse locali), 21.010 crediti concessi a piccole realtà economiche rurali altrimenti asfissiate dalle logiche del mercato internazionale, 19.489.644 m2 di aree protette. ACRA promuove inoltre progetti di valorizzazione della medicina tradizionale, di promozione del turismo consapevole, di riduzione della disparità di genere.

In crescita anche le attività nel Nord del mondo dove, con oltre 150 associazioni coinvolte in iniziative territoriali e di advocacy, ACRA si impegna nel sostenere i propri valori con azioni di formazione, sensibilizzazione e networking presso enti locali e strutture scolastiche di ogni ordine e grado: 35 eventi, 1000 studenti coinvolti in attività di formazione, 40 attivisti formati sui temi della cooperazione internazionale, 120 istituzioni locali sensibilizzate alle problematiche che ancora gravano sul sistema di equità e di solidarietà internazionale.

Così Angelo Locatelli, presidente di ACRA: “Come ONG, assumiamo il dovere etico di affermare la cultura della solidarietà e della responsabilità in risposta alle disuguaglianze ma, accanto al dovere della denuncia, ci proponiamo anche di operare secondo i principi dell’efficienza e della trasparenza. La sfida che ci attende nel 2008 sarà quella di accrescere il contributo da parte dei privati, condizione indispensabile per integrare i fondi pubblici e incrementare l’incisività degli interventi nei Paesi in via di sviluppo.”


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