Politica

Convenzione: Cina batte Italia

La Cina ratifica la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. L'Italia invece indietreggia: nessuno nel governo Berlusconi ha depositato in Parlamento un disegno di legge per la ratifica

di Sara De Carli

Colpo di scena. La Cina batte l’Italia nella ratifica della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Il 26 giugno infatti, solo due giorni dopo la presentazione di una mozione ad hoc, il National People’s Congress della Repubblica popolare cinese (la massima istituzione con potere legislativo in Cina) ha approvato il progetto di legge presentato dal Consiglio di Stato che ratifica della Convenzione. Lo riferisce una news sul sito della China Disabled Persons’ Federation. Il procedimento dovrebbe concludersi a giorni, con la ratifica ufficiale della Convenzione Onu prima dell’apertura delle Olimpiadi.

L’Italia invece è ferma al palo. Anzi, Giampiero Griffo, membro della Disabled People’s International e advisor per il Governo italiano nella stesura della Convenzione stessa, ci spiega che le cose stanno anche peggio di come si pensava. «A fine dicembre, in Consiglio dei ministri, il Governo Prodi ha approvato un disegno di legge per ratificare la Convenzione, ma poi non lo ha depositato in Parlamento. Quindi siamo al punto zero. È questo Governo che deve presentare e depositare un disegno di legge. E nessuno finora l’ha fatto».

In realtà spulciando sul sito della Camera e del Senato, risulta che Ferrero e D’Alema abbiano presentato una proposta di legge alla Camera per la ratifica della Convenzione, che risulta presentata in data 27 febbraio 2008 e annunciata nella seduta del 9 aprile 2008, pochissimi giorni prima delle elezioni. Il problema è che questo progetto di legge non è mai stato assegnato ad alcuna Commissione. 

È di pochi giorni fa, invece, la presentazione di un nuovo testo di ratifica. Si tratta della proposta di legge 1311, presentata alla Camera dai deputati Farina Coscioni, Beltrandi, Bernerdini, Di Virgilio, Mecacci, Palumbo, Livia Turco, Maurizio Turco e Zamparutti. Il 30 giugno è stata assegnata alla Commissione Affari Esteri, ma non ancora calendarizzata. «È Uno stimolo al governo, certo», commenta Griffo, «anche se l’iter legislativo di ratifica di una convenzione deve partire dal governo con un disegno di legge ad hoc».


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