Non profit
Biocarburanti, l’Ocse dice no al sostegno pubblico
Secondo l’organizzazione c’è il rischio che facciano aumentare i prezzi dei vegetali senza dare aiuti concreti al clima
di Redazione
I biocarburanti costano troppo, riducono poco le emissioni di gas serra e hanno forti ripercussioni sui prezzi dei prodotti alimentari. Lo dice l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico nel rapporto diffuso oggi, intitolato Valutazione economica delle politiche di sostegno ai biocarburanti.
Per l’Ocse è il finanziamento pubblico che rende sostenibili i biocarburanti. Secondo le stime questo sostegno costa tra i 960 e i 1.700 dollari per ogni tonnellata di gas serra evitata.
Nonostante questo i calcoli dell’organizzazione dicono che l’etanolo da canna da zucchero riduce le emissioni di gas serra di almeno l’80% rispetto ai combustibili fossili, quello da grano o oli vegetali dal 30 al 60%.
Per questo l’Ocse chiede di aprire i mercati dei biocarburanti e delle materie prime, per abbassare i costi e guadagnare in efficienza. Se il sostegno pubblico rimarrà invariato, specialmente nei paesi ricchi come Canada e Stati Uniti, l’aumento dei prezzi nei prossimi 10 anni è stimato di circa il 5% per il grano, del 7% per il mais e del 19% per gli oli vegetali.
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