Famiglia

Eolie. Le leggende di Ginostra e le notizie del giorno

Il "serbatoio" di lava del vulcano sotterrano dello Stromboli minaccia le Eolie. Tre le colate sul vulcano. Bertolaso: possibili nuovi crolli.

di Ettore Colombo

Un pensiero e qualche leggenda sulla “favola” di Ginostra.

Che curiosa isola-non isola che è, Ginostra. Innanzitutto, appunto, non è un isola, come si pensa, ma il ?di dietro? del ben più famosa e ?civile? Stromboli. Poi ci si può arrivare solo via mare, attraccando nel porticciolo più piccolo d?Europa. Non esiste energia elettrica, a Ginostra, per esplicita volontà degli abitanti, divisi rigorosamente in due gruppi: i siculi, tutti imparentati tra di loro e proprietari delle varie case del luogo, che d?estate vengono affittate a prezzi altissimi ai turisti ? quasi tutti di sinistra, genere ?radical-chicchissimo? che vogliono provare l?ebbrezza di una vacanza a contatto con la natura, ma esclusiva, come al ristorante ?Il Puntazzo?, dove si cena a lume di candela, vista mozzafiato, squisito e caro… ? chiusi, conservatori, mori e tarchiati. E poi ci sono ?i tedeschi? e i loro amici. Che invece sono aperti, progressisti, biondi e alti. Arrivarono qui alla fine degli anni Settanta, chi fuggendo dalla polizia chi dalle droghe ed impiantarono una piccola comunità politica che ha condotto le più serrate battaglie ambientaliste. Si favoleggia che abbiano anche ospitato dei terroristi della Raf, nel corso degli anni. Ma è tutta Ginostra che è una favola.

Le notizie del giorno sulle isole Eolie e l?eruzione dello Stromboli.

Non è solo la possibilità di nuove frane a tenere desta l’attenzione degli esperti su Stromboli, ma un pericolo ancora più minaccioso. Sotto il vulcano, infatti, si muove un serbatoio magmatico pieno di roccia fusa a mille gradi. Se si aprisse una frattura lungo i fianchi del vulcano, secondo gli esperti, questa massa potrebbe venire a contatto con l’aria o con l’acqua del mare, con esiti disastrosi. La nuova minaccia arriva mentre sull’isola è sempre alta la tensione, con tre colate che scendono lungo il vulcano, e il capo del dipartimento della Protezione civile Guido Bertolaso che parla di possibili nuovi crolli, individuando due masse particolarmente pericolose.
Sull’isola rimane per ora un presidio della Protezione civile che tiene sotto controllo la situazione 24 ore su 24. In tutto sono state così una cinquantina le persone che hanno dato il benvenuto al 2003 brindando sull’isola. Segno che la paura provocata dalla violenta eruzione e dall’onda anomala causata dall’improvvisa frana in mare di una parte della nuova colata non è passata. A lanciare l’allarme “magma sotterraneo”, come riporta oggi il Corriere della Sera, è un gruppo di vulcanologi dell’Osservatorio vesuviano di Napoli. Nel caso di nuovi crolli, dicono gli esperti, il serbatoio di magma che si trova verso la Sciara del Fuoco, verrebbe a contatto con l’aria e con l’acqua, depressurizzandosi. Questo potrebbe provocare un’eruzione di tipo esplosivo. E in questo caso potrebbe sollevarsi un’onda anomala ancor più devastante di quella di qualche giorno fa. Gli esperti, però, sottolineano che la situazione potrebbe anche stabilizzarsi: in questo caso lo Stromboli continuerebbe la consueta attività magamatica.

Allarme per nuove frane. Sarebbero invece due, secondo il capo del dipartimento della protezione civile Guido Bertolaso, le masse instabili di maggiori dimensioni che rischiano di staccarsi dal costone della Sciara del fuoco. La maggiore ha un volume di circa 600-700 mila metri cubi. ”Può darsi che scivoli in mare – dice Bertolaso – Se si dovesse staccare si avrebbe comunque un fenomeno di gran lunga inferiore all’onda anomala che si è generata il 30 dicembre scorso”. Non si può però stabilire se e quando avverrà lo scivolamento. Sui fianchi del vulcano ci sono inoltre delle ”smagliature” di piccolo volume che potrebbero staccarsi. Bertolaso aggiunge che ”il distacco del 30 dicembre non è avvenuto perché c’è stato un movimento sottomarino, ma perché c’era un terreno che non era più in equilibrio, è stato cioè un fenomeno fisico. L’emergenza maggiore in questo momento a Stromboli sono i distacchi, che si fronteggiano con la sorveglianza e con i provvedimenti di messa in sicurezza. Tutte cose che stiamo già facendo”.

Le tre colate laviche. Sono tre le “fratture” apertesi nella Sciara del fuoco dalla quale fuoriescono altrettanti piccoli bracci lavici: è quanto si è potuto osservare da un sorvolo sul vulcano con un elicottero dei vigili del fuoco. Le colate precipitano da uno strapiombo in mare, dall’acqua si alza una grande nuvola di vapore che sovrasta tutta l’isola. E’ invece di oltre quattro milioni di metri cubi (l’equivalente di un palazzo di oltre 60 piani) il volume di lava che si è staccato il 30 dicembre scorso dallo Stromboli. La stima, il doppio di quella comunicata ieri dagli studiosi, è stata resa possibile da nuovi accertamenti dei ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania. Il dato è stato diffuso da Guido Bertolaso, che ha confermato che sono statie due, in rapida successione, le frane avvenute sul vulcano. ”La prima era di circa 600 mila metri cubi, la seconda di circa tre-quattro milioni di metri cubi: un enorme quantitativo di materiale che ha creato l’onda anomala”.

Ripresi i collegamenti. Dopo l’isolamento di 24 ore, le Eolie intanto sono ritornate a essere collegate. I mezzi di trasporto, aliscafi e traghetti della Siremar, Snav e Ngi assicurano regolarmente i collegamenti per tutto l’arcipelago. Le condizioni del mare infatti sono notevolmente migliorate. Ieri avevano anche raggiunto forza 8 e le raffiche di vento avevano creato più volte difficoltà a raggiungere Ginostra e Stromboli per l’elicottero della Protezione civile. Solamente nel pomeriggio era stato possibile tasbordare i quattro isolani rimasti a Ginostra e raggiungere anche l’isola vulcanica. L’ordinanza che vieta di sbarcare sull’isola ai non residenti è stata comunque prorogata.
Il presidente del Consiglio Berlusconi ha fatto sapere al sindaco di Lipari Mariano Bruno che i fondi per l’emergenza di Stromboli verranno reperiti includendo l’isola nella già annunciata legge di solidarietà per l’Etna. Il sindaco Bruno ha reso anche noto che il presidente della Regione Salvatore Cuffaro sarà alle Eolie martedì 7 gennaio per tenere una riunione straordinaria sull’eruzione.

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