Non profit

5 per mille: sarà ancora in Finanziaria

Bene da un lato, ma dall'altro meno bene: a quando una legge che lo stabilizzi?

di Gabriella Meroni

È stato presentato dal governo un emendamento alla Finanziaria per il 2009 che contiene la riproposizione del 5 per mille. Ne dà notizia il Sole 24 Ore. la prossima edizione del 5 per mille, stando alle prime informazioni, sarà diversa da quella del recente passato: quanto ai beneficiari, saranno escluse le associazioni sportive dilettantistiche (il cui inserimento nel 2008, e retroattivamente anche per i due anni precedenti, aveva suscitato polemiche), ammesse le fondazioni, e riammessi anche i servizi sociali dei Comuni, non presenti invece nelle edizioni 2007 e 2008.

Quanto alla dotazione della misura, dovrebbe essere intorno ai 400 milioni di euro (quindi niente più problemi di “tetto”), recuperati grazie a non meglio specificati tagli al bilancio del ministero del Lavoro, settore Politiche sociali (e qui si vedrà quali tagli sono, per capire se dobbiamo rallegrarcene o no). Ritorna come negli anni passati il Dpcm che entro marzo dovrebbe regolamentare il procedimento di iscrizione degli enti beneficiari (e speriamo entro marzo e non a giugno, come negli ultimi due anni) e sembra confermata anche la necessità dela rendicontazione, a un anno dalle somme ricevute, da parte delle onlus, pena la restituzione di quanto incassato.

Tutto bene, dunque? Non proprio. Innanzitutto, invece di dettare norme stringenti sulla rendicontazione, sarebbe bene che lo Stato si rendesse conto che solo un pugno di onlus ha già ottenuto i fondi che attende dal 2006. Secondo, spiace che dopo tanti appelli e promesse il 5 per mille sia stato ancora una volta affidato alla precarietà della Finanziaria e non invece confermato con una legge dedicata.


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