Formazione

Sicilia. Frana sullo Stromboli, paura nelle Eolie

Il risveglio del vulcano costringe a evacuare l'isola. Parte della colata lavica frana in mare, provocando un'onda anomala alta 20 metri. Colpita l'aspra Ginostra, Eolie: tre i feriti.

di Redazione

Tre feriti e un paese, Ginostra, evacuato: torna dopo anni a Stromboli la paura, con attimi di vero terrore, per il vulcano. Intorno alle 13 e 15, proprio mentre gli esperti stavano compiendo un sopralluogo in elicottero sul cratere, è stata avvertita una violenta esplosione. Due frane hanno provocato poi una gigantesca onda anomala di 20 metri, con sequenze di allarme da film, il paese di Ginostra – sostanzilamente la parte posteriore dell’isola di Stromboli, ma di fatto un’isola a sé, collegata all’altra parte solo via mare – evacuato e un bilancio finale fortunatamente lieve: tre feriti non gravi. Le due frane hanno interessato la zona di Sciara del fuoco di Stromboli. A scivolare in mare, creando un’onda anomala che ha capovolto imbarcazioni e allagato case a Ginostra, la frazione abitata dello Stromboli, e in tutto l’arcipelago delle Eolie, è stato il settore centrale del campo lavico formatosi ieri. Il crollo sare stato causato, secondo l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania, ”dall’elevata acclività del substrato, dal carico aggiuntivo causato dalla messa in posto delle nuove colate, e dalla ben nota marcata instabilità della zona”. Il corpo franoso si è distaccato in due fasi ravvicinate: la prima alle 13:12, la seconda alle 13:14. Le scosse che sono state avvertite dagli abitanti dell’isola non sono quindi di origine sismica né vulcanica ma sono da collegare esclusivamente allo scivolamento delle masse laviche nella Sciara del Fuoco. Una nube di polvere si è diffusa dalla zona centrale della Sciara del Fuoco e si distribuisce, a causa del vento, verso sud-est. Alla base della nube di polvere ci sono ancora colate attive, che si frammentano in blocchi che creano piccole esplosioni, finendo poi in mare. ”C’è stata un’esplosione e il materiale crollato dall’edificio vulcanico della Sciara del Fuoco ha creato un’onda anomala che ha interessato tutto l’arcipelago delle Isole Eolie”. E’ la ricostruzione di Enzo Boschi, direttore dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Secondo gli esperti l’esplosione potrebbe annunciare la ripresa di una nuova fase eruttiva. Franco Barberi, vulcanologo e consulente del dipartimento della Protezione civile, spiega: “Mi sembra improbabile che l’onda anomala si possa ripetere in tempi brevi”. L’onda anomala che si è abbattuta sull’isola di Stromboli è arrivata fino a Milazzo, dove ha provocato danni a una petroliera che ha riversato una piccola parte del proprio contenuto in mare. Immediate le operazioni di soccorso. Le due persone ferite più seriamente sono state trasportate in volo sugli elicotteri del 118 a Messina. Si tratta del cittadino austriaco Marcus Benzer, 31 anni, domiciliato a Stromboli, ricoverato al Policlinico universitario con una gamba fratturata (30 giorni di prognosi) e di Pasquale D’Ambrosi, 34 anni, ricoverato nell’ospedale “Papardo” con una frattura a un piede (anche per lui 30 giorni di prognosi). Il terzo ferito è un cittadino tedesco, Wolfer Albrichtter di 38 anni, che si è procurato un taglio alla testa ed è già stato dimesso. A coordinare i soccorsi sono i carabinieri della compagnia di Milazzo (Messina). Sul posto sono giunti, intanto, altri due elicotteri dell’Aeronautica militare. La Marina militare, in via precauzionale, ha attuato anche un piano di evacuazione degli abitanti di Ginostra. Anche perché c’è panico tra gli abitanti dell’isola e tra i turisti. In molti, impauriti, stanno facendo le valigie per lasciare l’isola. “Ho visto il sole oscurato da una nube di cenere lavica e un’onda alta non meno di 20 metri – dice un uomo in vacanza sull’isola – Sulla spiaggia c’erano delle persone. E’ stato un miracolo che il mare non le abbia portate via con sé”. Un abitante di Ginostra aggiunge: “Ho sentito un boato, sono uscito e ho guardato verso la montagna. Poi mi sono accorto che il mare si stava ritirando di circa cento metri. Poco dopo un’onda gigantesca, alta una ventina di metri, ha spazzato via tutte le barche”. Il vulcano delle Eolie si è risvegliato dopo un letargo di 17 anni. L’ultima forte eruzione risale infatti al 1985. Tra sabato e domenica la prima eruzione è durata sette ore, continue. Poi si è fermata, e il magma si è incanalato in maniera naturale lungo la sciara del fuoco finendo la sua corsa in mare, creando nubi di vapore acqueo. L’eruzione era stata prevista dopo l’ultimo rilievo termico, effettuato lo scorso 19 novembre con l’ausilio di un elicottero della Protezione Civile, nella zona sommitale del vulcano. Era stata evidenziata la presenza di magma in posizione molto alta e in prossimità dell’orlo dei crateri. Già questo aveva provocato una piccola tracimazione lavica dall’orlo settentrionale del cratere 2 (la bocca centrale) e la colata, lunga poche decine di metri, si era riversata nella parte alta della sciara del fuoco, fermandosi subito per raffreddamento. ”La situazione è sotto controllo, i vulcanologi ci hanno assicurato che il fenomeno non dovrebbe ripetersi” ha detto il sindaco di Lipari (dalla quale dipende amministrativamente anche Stromboli) Mariano Bruno. ”Ho raggiunto subito Stromboli con una motovedetta della Capitaneria di Porto – racconta – fino a questo momento un centinaio di persone, fra turisti e residenti, hanno chiesto di lasciare l’isola. Un primo gruppo è già partito con un aliscafo. Alcune case sul lungomare sono state danneggiate, anche gravemente, dalla forza d’urto delle acque; numerose imbarcazioni sono state distrutte. E’ ancora presto per fare una stima esatta, ma si tratta comunque di danni consistenti”.


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