Non profit
Pesca: Greenpeace, ancora spadare nel Mediterraneo
La denuncia dopo un'intercettazione la notte scorsa
di Redazione
Greenpeace denuncia: “Ci sono ancora spadare italiane nel Mediterraneo”, nonostante il divieto delle Nazioni Unite e dell’Unione europea. Questa notte la nave degli attivisti, Arctic Sunrise ha intercettato la pesca “pirata della spadara italiana ‘Luna Rossa’ (5RC1058) di Bagnara Calabra che stava pescando in acque internazionali, a circa 40 miglia ad ovest di Marittimo (Isole Egadi, Trapani). Anche se la pesca si stava concludendo – fa sapere l’associazione in una nota – gli attivisti hanno potuto documentare la cattura di due pesci spada con una rete dalla maglia di 22 cm di lato.
Da vero pirata, Luna Rossa ha cercato di coprire nome e matricola per non essere identificato ed ha tagliato la rete per fuggire. Fortunatamente, si trattava di un pezzo di rete di modesta lunghezza che Greenpeace e’ stata in grado di recuperare. Come più volte denunciato, una vera flottiglia di spadare pirata italiane infesta la zona. Abbiamo segnalato più volte le attività illegali di questi pescherecci, anche con riferimento al far west che vige nel porto di Bagnara Calabra: chi protegge questi delinquenti? Ed e” vero che questo peschereccio sta operando con una licenza temporanea, graziosamente concessa dopo che la licenza era stata ritirata per le ripetute violazioni?”, chiede Alessandro Gianni, responsabile della campagna Mare di Greenpeace. L’Arctic Sunrise è impegnata nella campagna di Greenpeace “contro la pesca illegale e a favore della creazione di una rete di Riserve Marine che copra il 40% del Mediterraneo, lungo le coste e in altura”.
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