Non profit
G8, le Ong ricordano gli impegni. E ActionAid sprona l’Italia
Alcune organizzazioni non governative hanno acquistato una pagina del Financial Times per rivolgersi ai leader e chiedere di non dimenticarsi delle promesse del 2005
di Redazione
Le ong Oxfam, Save the children, One e Avaaz.org, oltre alla campagna globale di lotta alla povertà, hanno comprato una pagina del quotidiano britannico Financial Times per chiedere ai leader del G8 di riespettare gli impegni per gli aiuti ai paesi poveri.
Nel testo si legge che oggi è la Tanabata, festa delle stelle durante la quale i giapponesi scrivono i desideri per l’anno che verrà. Le organizzazioni ricordano che nell’ultimo mese più di un milione di cittadini ditutto il mondo ha inviato i propri desideri: istruzione per tutti, accesso gratuito ai servizi sanitari, rispetto degli impegni per la lotta all’Hiv, interventi contro i cambiamenti climatici, azione urgente contro la crisi alimentare.
Anche ActionAid ha denunciato il rischio che dal vertice del G8 non esca una posizione comune per mantenere gli impegni presi nel 2005 a Gleaneagles. «Il G8 rischia di rinunciare al suo ruolo di leadership globale se non terrà fede alle promesse degli anni passati» dice Luca de Fraia, direttore dell’organizzazione «è a rischio l’impegno preso lo scorso anno ad Heiligendamm di investire 60 miliardi di dollari per la lotta alle pandemie e il rafforzamento dei sistemi sanitari entro il 2010»
«L’Africa deve rimanere il punto fermo dell’agenda dei G8» afferma De Fraia «è necessario un raddoppio delle risorse destinate agli aiuti in questa regione. Oltre il 70% dei sieropositivi vive in Africa e uno stop nella lotta all’Aids comporterebbe un incremento drammatico nella diffusione della malattia».
ActionAid ha anche attaccato l’Italia, accusandola di aver messo in campo risorse molto al di sotto degli impegni assicurati «A pochi giorni dall’inizio del vertice il governo italiano ha approvato un taglio di 170 milioni di euro a partire dal 2009 per le risorse destinate alla cooperazione internazionale. Il nostro Paese sta per ricevere il passaggio del testimone dal Giappone e da gennaio 2009 guiderà il gruppo degli Otto Grandi senza la necessaria legittimazione internazionale».
De Fraia ricorda che nell’ultimo anno il paese sembrava aver intrapreso una strada diversa, investendo nella cooperazione una buona parte dell’extragettito ed aveva versato in anticipo la quota 2008 per il Fondo Globale per la Lotta all`Aids, Tubercolosi e Malaria.
«Il nostro augurio è che il Governo Berlusconi trovi la sua strada per assicurare all’Italia il ruolo che merita nella lotta alla povertà e non faccia ulteriori passi falsi» conclude De Fraia «perchè è in gioco la credibilità del nostro paese di fronte all’intera comunità internazionale».
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