Cultura

Disincantato, ironico, immenso Wilder

di Cameron Crowe, Adelphi, 40 euro.

di Domenico Stolfi

Un genio del cinema. Ma non solo. Billy Wilder fu anche un uomo privo di ipocrisie e allergico ai formalismi del tempio hollywodiano. Lo dimostra Conversazioni con Billy Wilder, bel libro-intervista in cui mette a nudo, con sapidi aneddoti e giudizi ironici, le miserie di molti divi, la mediocrità e la falsità dello showbusiness. Ma anche la tragedia della Shoa che coinvolse la sua famiglia. Wilder, accusato di cinismo, in realtà è disincantato. In ogni risposta a Crowe, si sente una forte consapevolezza della finitudine umana. La gloria, la fama, la creazione di film memorabili non dà l?immortalità, checché ne dica una bolsa retorica. Anche se ha girato Viale del tramonto o L?Appartamento. Sopravvive un nome, non la persona. Ma questa filosofia di vita non scade mai nel piagnisteo, un umorismo folgorante glielo proibisce. Quello d?un uomo capace a 90 anni ancora di stupori e amori. E di nuovi progetti che, essendo scomparso dopo la pubblicazione del libro, purtroppo rimarrano sulla carta.


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