Famiglia

Cardiologia pediatrica: dal Policlinico San Donato 25milioni di euro per l’Africa

Presentato il bilancio e le prossime iniziative di cooperazione internazionale del Ploclinico San Donato di Milano

di Redazione

15 anni di missioni umanitarie e 3mila bambini cardiopatici curati: il Policlinico San Donato, in collaborazione con l’Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo, festeggia l’importante traguardo con la presentazione di un progetto umanitario di altissimo valore in favore dell’Africa.
 “Children’s Heart Project for Africa” e l’attività di cooperazione internazionale sono state  presentate alla Società Umanitaria, dal Professor Giuseppe Rotelli, Presidente del Gruppo Ospedaliero San Donato, dal Professor Gabriele Pelissero, Direttore Scientifico dell’IRCCS Policlinico San Donato e dal Professor Alessandro Frigiola, Responsabile della Cardiochirurgia pediatrica dell’IRCCS Policlinico San Donato.

“Le strutture di cardiochirurgia pediatrica in Africa si contano sulle punte delle dita. Nel giro di 7 anni prevediamo la costruzione di 10/12 centri di cardiologia pediatrica in diverse zone dell’Africa – racconta Alessandro Frigiola -. Le strutture, modulate in diverse tipologie – dalla semplice unità di cardiologia al centro più complesso di cardiochirurgia, saranno poi tutte collegate in via telematica al Policlinico San Donato. L’obiettivo è quello di sopperire in maniera concreta ed incisiva ai problemi creati nei bambini dalle cardiopatie e dal reumatismo cardiaco in un continente dove l’emergenza “morte” a causa di malformazioni cardiache è altissima”. La realizzazione di questo programma prevede un impegno finanziario di 25 milioni di Euro.

L’importante progetto, unitamente alle altre attività umanitarie di cooperazione internazionale di “San Donato nel mondo” in favore dei bambini cardiopatici, è stato  illustrato anche al  1° Summit della Società Mondiale di Cardiochirurgia Pediatrica svoltosi a Montreal il 19-21 giugno con la partecipazione di 250 rappresentati – responsabili di centri di cardiochirurgia – provenienti da 65 Paesi dei 5 continenti. Durante l’incontro, che aveva l’obiettivo di indagare la situazione attuale nel mondo sulle cardiopatie, è stato deciso di creare un comitato che coordini tutte le attività e i progetti internazionali. Co-chairman del comitato, al fianco del Dottor Joseph Dearani – Direttore della Cardiochirurgia pediatrica della Mayo Clinic del Minnesota– è Alessandro Frigiola, insignito di questa carica per l’alto livello professionale e organizzativo del progetto “Children’s Heart Project for Africa” e per tutte le attività “San Donato nel mondo” da lui coordinate. 

Il Policlinico San Donato è il primo centro di Cardiochirurgia italiano e uno dei primi al mondo per la ricerca e la cura dei bambini cardiopatici. Da 15 anni la sua attività non si esaurisce in ambito nazionale ma supera i confini per raggiungere i paesi più lontani, più bisognosi. Nel 1992 San Donato stringe un accordo con il Ministero degli Affari Esteri per diventare centro di formazione specialistica per medici provenienti da tutto il mondo, che vogliono perfezionarsi ai più alti livelli, in cardiochirurgia, cardiologia, cardiologia interventistica e terapia intensiva. Inizia così l’attività internazionale di San Donato, che consiste prevalentemente nell’effettuare interventi cardiochirurgici su bambini affetti da cardiopatie congenite complesse e nell’organizzare corsi di insegnamento nelle discipline afferenti l’area cardiovascolare.

Medici e infermieri, coordinati dal Professor Alessandro Frigiola con al fianco l’Associazione Bambini Cardiopatici nel mondo, che collabora alla raccolta fondi, organizzano ogni anno diverse missioni umanitarie, l’ultima appena conclusa, ad Arbil, capitale della Regione autonoma del Kurdistan meridionale, dove in una settimana sono stati operati con successo 27 bambini affetti da gravi forme di cardiopatia congenita.

E in 15 anni di missioni,  i numeri sono davvero altissimi: 167 missioni, 3.000 casi di cardiopatie  congenite studiate, 1.157 interventi cardiochirugici eseguiti in loco, 3 centri cardiochirurugici in costruzione (Damasco, Shisong, Pristina), 2 terapie intensive pediatriche già realizzate (Lima e Il Cairo), tanti paesi coinvolti, tra cui Egitto,  Perù, Cina, Camerun, Iraq, Albania, Etiopia.


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