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Betancourt libera: le tappe della vicenda

Oggi la combattiva Ingrid, libera dopo sei anni nella foresta, parte per la Francia dove incontrerà Sarkozy

di Redazione

Ingrid Betancourt venne rapita dalle Farc il 23 febbraio del 2002. Quarantasei anni, figlia di un ex ambasciatore a Parigi, candidata alle presidenziali e giovane personaggio politico di spicco della politica sudamericana, senatrice celebre per le sue battaglie anticorruzione nel parlamento colombiano, la Betancourt fu sequestrata in un’imboscata a San Vicente del Caguan, ad appena tre mesi dalle elezioni in cui era candidata per il Partito Oxigeno Verde. Secondo il racconto dei testimoni delle ore precedenti il rapimento, Betancourt non volle in alcun modo ascoltare i consigli di chi tentava di non farla viaggiare attraverso quella zona insicura e controllata dai ribelli delle forze armate rivoluzionarie colombiane. La donna venne rapita tre giorni dopo la rottura del processo di pace con le Farc da parte dell’allora presidente, Andres Pastrana.

Sposata a un cittadino francese, molto amata a Parigi, dove ha studiato da giovane, tanto che la Francia ha sempre fatto della sua liberazione una battaglia quasi di Stato, la Betancourt e’ madre di due figli, Melanie e Lorenzo, adolescenti quando fu rapita e ora entrambi maggiorenni, che stanno portando avanti delle personali campagne in Francia per promuovere la strada dell’accordo umanitario. Alla vigilia del quinto anniversario del rapimento, Yolanda Pulecio, madre di Ingrid Betancourt, aveva registrato un messaggio a Radio Caracol nella speranza che la figlia potesse ascoltarla: “Ingrid – aveva detto – forza amore mio, che Dio ti dia tutta la pazienza. Non perdere la speranza e la fede, continuiamo a lavorare con ogni mezzo per ottenere la tua liberazione. Sono con te”.

Ingrid Betancourt partirà in giornata per Parigi dove sarà ricevuta dal presidente francese, Nicolas Sarkozy. Lo ha annunciato la stessa ex candidata alle presidenziali franco-colombiana alla catena televisiva Rcn, poche ore dopo la sua liberazione. Il trasferimento in Francia avverrà con lo stesso aereo su cui sono in arrivo a Bogotà il ministro degli Esteri francese, Bernard Kouchner, e i parenti della Betancort residenti a Parigi.

La Betancourt si e’ impegnata a “non lasciare soli” gli altri ostaggi ancora nelle mani della guerriglia colombiana. “Lotteremo insieme finche’ non saranno liberati, la comunità internazionale ci può aiutare”, ha dichiarato la Betancourt che si è anche impegnata a promuovere una riconciliazione tra la Colombia e “i popoli fratelli” di Ecuador e Venezuela. L’ex ostaggio ha anche esortato le Farc e il loro nuovo capo, Guillermo Leon Saenz detto Alfonso Cano, a “comprendere che questo e’ un momento storico e fare politica abbandonando le armi”.

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