Non profit
Afghanistan, Frattini annuncia cambio regole d’ingaggio per i militari italiani
Il ministro degli esteri ha fatto sapere che, su richiesta degli alleati, i nostri soldati saranno impegnati in prima persona nella lotta contro i talebani
di Redazione
La decisione del governo di modificare le regole dell’impegno militare italiano in Afghanistan risponde anche all’esigenza di «ripristinare la fiducia e la solidarietà reciproca» con gli alleati. A dirlo è il ministro degli Esteri Franco Frattini nel suo intervento a conclusione della sessione mattutina della Conferenza internazionale dell’Aspen sui rapporti transatlantici.
«La nostra recente decisione di rivedere il dispiegamento delle nostre forze che partecipano alla missione Isaf in Afghanistan – rivendica il titolare della Farnesina – era anzitutto diretta a rendere piu’ efficaci le operazioni sul terreno».
«Allo stesso tempo – sottolinea Frattini – serviva a mandare un forte segnale politico e simbolico in direzione degli altri alleati, per ripristinare quei vitali sentimenti di solidarietà reciproca e fiducia che erano stati precedentemente messi a rischio dalla proliferazione dei cosiddetti caveat».
I caveat sono le cosidette regole d’ingaggio, tra cui la possibilità di mandare le truppe nelle operazioni militari contro i talebani, hanno finora impedito che italiani e tedeschi si trovassero in prima linea a combattere gli studenti coranici, scatenando le ire dei britannici e degli americani.
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