Welfare
Indulto. Fini: “Voterò contro, ma libertà di coscienza per An”
In un'intervista a Famiglia Cristiana, il leader di An: "Non obbligherò nessuno a pensarla come me". Libertà di coscienza, dunque, per i suoi, ma molti avevano già preso posizione a favore
Il vicepresidente del Consiglio e leader di An Gianfranco Fini voterà contro l?indulto, ma lascia libertà di coscienza ai suoi. Lo rivela in un?intervista rilasciata al settimanale “Famiglia Cristiana”: ”Non siamo in una caserma, è un problema di coscienza, ognuno voti secondo il proprio convincimento”.
Il leader di Alleanza nazionale, però, annuncia il proprio voto contrario pur sostenendo di non poter ”obbligare chi non la pensa come me. Non sono tra quelli che dicono che, qualunque voto esca fuori, abbiamo vinto; l’indicazione che diamo è contraria e io voto convintamente contro, ma non posso obbligare chi non la pensa come me. Tuttavia non credo che ce ne siano molti a favore”.
Circa un eventuale ripensamento su tale posizione dopo che il Papa ha chiesto un provvedimento di clemenza a favore dei carcerati nella sua visita in Parlamento, Fini ha aggiunto: ”Mi sono riletto le parole che il Papa ha pronunciato nella sua storica visita al Parlamento italiano e mi pare che il riferimento al rispetto della sicurezza sia esplicito”. Intanto però i suoi scalpitano: il ministro Gianni Alemanno è a favore, il ministro Altero Matteoli pure, per non dire del governatore del Lazio Francesco Storace e di tutta l’area della cosiddetta “destra sociale”. Contrari, e sulle posizioni di Fini, Adolfo Urso, il sottosegretario all’Interno Mantovano e Maurizio Gasparri, cioè i leader della maggioranza interna del partito, Destra protagonista. Ma non Gustavo Selva, che si è detto pronto a votare l’indulto. Libertà di coscienza su questo tema aveva chiesto a Fini anche l’influente donna Assunta Almirante.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.