Formazione

Rutelli. “Siamo per il no alla guerra. In ogni caso”

Mentre il leader della Margherita si schiera per un no secco all'intervento americano in Iraq, i Ds tentennano. Decisiva sarà l'assemblea dell'Ulivo, che si terrà entro metà gennaio

di Ettore Colombo

Quale posizione prenderà il centrosinistra rispetto alla guerra in Iraq? L’interrogativo ormai riguarda solo la maggioranza diessina, cioé l’area capeggiata da Piero Fassino e Massimo D’Alema. Le intenzioni di Francesco Rutelli e dunque della Margherita, infatti, non danno ormai più adito a dubbi. Se per alcuni giorni era sembrato in bilico fra la tentazione di seguire i movimenti pacifisti e l’imperativo della realpolitik, allineandosi comunque dietro le insegne delle Nazioni Unite, ieri il leader della Margherita ha detto ai microfoni della Rai che ”La guerra non avrà il nostro sostegno ma la nostra più netta contrapposizione. Se qualcuno pensa di cercare pretesti – aggiunge – per fare una guerra che porterebbe più morte, più violenza, più terrorismo, ricordiamo a tutti che noi sappiamo qual è la differenza tra essere amici ed essere sudditi degli Stati Uniti: non siamo dei sudditi e non intendiamo dare il nostro via libera a una operazione che riteniamo sbagliata”. Quanto alla Quercia, nelle ultime settimane è sembrato anche di capire che via Nazionale si stesse orientando verso una posizione di opposizione alla guerra, pur considerando “legittima” una eventuale decisione dell’Onu in questo senso. Sarà comunque l’assemblea dei parlamentari, presumibilmente intorno alla metà di gennaio, a decidere la posizione dell’Ulivo sulla guerra in Iraq. Luciano Violante infatti ha subito risposto positivamente alla richiesta di Marco Rizzo, capogruppo del Pdci, di convocare al più presto l’assemblea: “Caro Marco – scrive Violante – concordo sulla opportunità di una assemblea dei parlamentari dell’Ulivo sul tema della guerra. Potremmo convocare una riunione dei Presidenti di gruppo subito alla ripresa del lavoro parlamentare e quindi indire l’assemblea nei giorni immediatamente successivi, anche in relazione alle novità che potrebbero emergere in quella fase”. L’iniziativa è partita dai comunisti italiani, con Rizzo che invitava il centrosinistra “ad una presa di posizione che tragga fondamento dalla Costituzione repubblicana e sopratutto rifiuti in modo netto e senza ambiguità l’intervento militare in Iraq”. D’accordo, secondo copione, il leader dei Verdi Pecoraro Scanio, che ipotizza la data del 15 gennaio: “Viste le posizioni espresse fino ad ora dalle varie componenti della coalizione mi pare che ci siano tutte le condizioni per una posizione unitaria”. Quella della guerra, tra l’altro, è la classica questione sulla quale vige il voto a maggioranza, secondo le nuove regole interne che la coalizione dell’Ulivo si è data nel corso di una travagliata assemblea tenuta a dicembre: fatti salvi cioé i casi di coscienza, la linea dell’Ulivo è quella della maggioranza dei parlamentari. E già ci si chiede come andrà a finire. E’ ovvio che moltissimo dipenderà dalla concreta evoluzione della situazione, cioé dal l’eventualità che vi sia una copertura dell’Onu o meno all’azione degli Usa. Ma se è scontato il no all’intervento in Iraq in ogni caso da parte di correntone ds, verdi, comunisti italiani e i pacifisti della Margherita (da Ermete Realacci agli ex ppi come Rosi Bindi e Pierluigi Castagnetti, che ha dichiarato: “Il primo dovere morale di un paese amico e alleato degli Stati Uniti com’è l’Italia è quello di dirgli che la guerra in Iraq non deve essere fatta”) più complessa e difficile da stabilire è la posizione dei Ds, dove l’ala riformista e liberal, orientata a dare il via libera a un intervento Onu, è forte, ma è fortissima anche la tentazione della sinistra interna di puntare diritto diritto alla scissione, ove il partito non scegliesse il no alla guerra. Non va dato nulla per scontato, ma certo si tratterà di un bivio storico per la sinistra italiana e per l’Ulivo e che la decisione andrà presa in poco tempo.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA