Non profit

Maurizio Costanzo, un consulente per tutte le stagioni

Il giornalista e conduttore nominato consulente dal ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi

di Gabriella Meroni

Maurizio Costanzo è stato nominato consulente dal ministero per i Beni culturali Sandro Bondi (Pdl). Aiuterà il ministro con i suoi consigli a districarsi nei settori del teatro, delle tradizioni e «dell’arte povera» (che immaginiamo non sarà quella dei salotti di Aiazzone). «Ringrazio il ministro per la proposta che molto mi gratifica, dato il mio pluriennale impegno e amore per il teatro», ha dicihairato il neoconsulente, «ma anche l’arte povera, le tradizioni, il territorio rappresentano da qualche anno un mio forte interesse professionale». Non dubitavamo.

Del resto, Costanzo sa molto bene cosa significa fare il consulente, dato lo è stato più volte in passato per diversi uomini politici di vari schieramenti. Tra i suoi incarichi più noti, citiamo quelli di consulente all’immagine per Irene Pivetti quando era presidente della Camera (quindi apparteneva alla Lega Nord); di Massimo D’Alema ai tempi dei Ds; dell’ex sindaco di Roma Francesco Rutelli (allora Margherita), per «il rilancio culturale delle borgate»; della provincia di Roma presieduta da Gasbarra (Pdl) per la «realizzazione di eventi» e anche della Telecom, un incarico che gli fruttò sette milioni di euro e venne alla luce grazie alle indagini della Guardia di Finanza (Costanzo sottolineò «l’assoluta regolarità» della consulenza stessa). 

Ora Costanzo ha accettato l’invito di Bondi, ma questa volta non per denaro: l’incarico – ha precisato il ministero – è infatti «a titolo gratuito».

Ora

 


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