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Zimbabwe: oggi il ballottaggio senza sfidante

Si sono aperti i seggi elettorali nello Zimbabwe, dove si svolge il contestatissimo secondo turno delle elezioni presidenziali che vede in lizza il solo presidente in carica Robert Mugabe

di Emanuela Citterio

Si sono aperti i seggi elettorali nello Zimbabwe, dove si svolge il contestatissimo secondo turno delle elezioni presidenziali che vede in lizza un unico candidato, il presidente in carica Robert Mugabe, dopo la decisione presa dal suo rivale Morgan Tsvangirai in un clima di continue e gravissime violenze – che hanno fatto 90 morti in tre mesi tra i sostenitori dell’opposizione – di ritirarsi per non esporre i propri elettori ad ulteriori rischi.

Tsvangirai ha definito una “vergognosa umiliazione” il ballottaggio. “Questa di oggi non e’ un’elezione, e’ un’umiliazione vergognosa, un’altra giornata tragica nella storia della nostra Nazione”, scrive il dissidente in una lettera aperta ai simpatizzanti. “I risultati odierni saranno senza senso, perche’ non rifletteranno la volonta’ del popolo dello Zimbabwe, bensi’ soltanto la sua paura”. Iniziate alle 7 del mattino locali, la stessa ora italiana,le operazioni di voto si protrarranno fino alle 19.

Questa mattina nella capitale Harare, dove forte e’ il sostegno per l’opposizione, l’affluenza alle urne in apertura dei seggi era bassa, riferisce l’agenzia Adnk. Sono diversi milioni gli aventi diritto. Sia Tsvangirai, sia l’ambasciatore americano ad Harare, James McGee, hanno accusato Mugabe di aver dispiegato esercito e milizie per costringere la gente ad andare a votare in modo da garantire una forte affluenza alle urne.

Oggi si sono espressi con una dichiarazione finale congiunta i ministri degli Affari esteri del G8, riuniti in Giappone, nella quale affermano che non riconosceranno la legittimità di un governo dello Zimbabwe che “non rifletta la volontà del popolo”. A margine dell’incontro il ministro degli Affari esteri italiano, Franco Frattini, ha anticipato che Il dossier Zimbabwe sarà messo all’ordine del giorno del Consiglio di Sicurezza dell’Onu dalla presidenza di turno americana “forse lunedì o martedì”, che potrebbe decidere sanzioni contro il governo di Mugabe. Una soluzione che però danneggerebbe la popolazione già allo stremo per l’altissima inflazione nel Paese africano.

La decisione di Mugabe di correre lo stesso per il ballottaggio ha creato una rottura anche con i tentativi di mediazione da parte dell’Unione africana e della Comunità dei Paesi dell’Africa australe, che aveano ipotizzato anche un governo di unità nazionale.


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