Politica

Obiettivi del Millennio, la società civile espone le sue richieste

Presentato il rapporto dell’Onu sulla Campagna del Millennio. Le organizzazioni scrivono a Governo e Parlamento per chiedere maggiore partecipazione

di Redazione

È stato presentato oggi alla stampa il rapporto Obiettivi di Sviluppo, perché è importante l’efficacia degli aiuti redatto dalla Campagna del Millennio delle Nazioni Unite e dalla Commissione per l’aiuto allo Sviluppo dell’OCSE. Durante l’incontro sono state consegnate a Governo e Parlamento anche le raccomandazioni della società civile italiana.

Chiare le richieste delle 14 organizzazioni: aumentare la percentuale di aiuto a programma allineando gli interventi alla strategia del paese in cui si interviene; slegare i prestiti e l’elargizione di aiuti dalla fornitura di assistenza tecnica e servizi italiani; coordinare le missioni; valutare sistematicamente e congiuntamente l’impatto delle iniziative con il paese di cooperazione; privilegiare le scelte e le gestioni locali, garantendo la trasparenza di tutte le iniziative di cooperazione.

«Mai come oggi la cooperazione è fondamentale come strumento per affrontare le sfide globali» ha dichiarato Marina Ponti, direttrice per l’Europa della Campagna del Millennio «Allo stesso tempo le difficoltà  di bilancio dei donatori e gli insegnamenti che arrivano dagli errori del passano rendono urgente una riforma del modo di fare cooperazione affinché le risorse siano massimizzate e gli interventi abbiano un  impatto reale sulla vita delle persone».

«Uno dei punti principali sollevati dal rapporto realizzato dalle organizzazioni della società civile» ha detto Fiamma Nirenstein, vicepresidente della Commissione Esteri della Camera «riguarda proprio sprechi e la mancanza di coordinamento tra le missioni dei singoli Paesi e quelle intraprese a livello internazionale, europeo per esempio»

“E’ importante il messaggio consegnato oggi dalla Campagna del Millennio» dichiara Federica Mogherini, segretario della Commissione Difesa della Camera, «Tuttavia, non bisogna nascondersi dietro l’alibi della qualità degli aiuti per ridurre la quantità. Si tratta piuttosto di dare protagonismo ai Paesi beneficiari rispetto ai donatori».

Per saperne di più
Il rapporto Onu/Ocse (inglese)
Le raccomandazioni della società civile italiana


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