Politica

Corte dei conti preoccupata per le multiutilities

Società partecipate dagli enti locali: molte risorse, pochi controlli

di Maurizio Regosa

La gestione delle società partecipate dagli Enti locali preoccupa la Corte dei Conti. Ad evidenziarlo, nel corso della relazione sul rendiconto generale dello Stato, è il Procuratore Generale Furio Pasqualucci. «Le società partecipate da Regioni, Province, Comuni e Comunità montane» – sottolinea il Procuratore – «nel 2005 ammontavano a 4.874. Di queste 3.166 erano controllate da enti locali, prevalentemente Comuni, con quote superiori al 50%. In queste società, a fine 2005, operavano 255 mila addetti. Gli amministratori erano 26mila e i componenti dei collegi sindacali 12mila. Gli utili hanno fatto registrare, sempre nello stesso esercizio, un ammontare poco al di sotto di 1,5 miliardi, in virtù soprattutto dei buoni risultati ottenuti nella produzione e distribuzione di energia elettrica, nei servizi idrici e nella fornitura del gas. Ciò è dovuto ai risultati delle società del centro Nord (1,6 mld) i quali hanno potuto compensare le perdite di quelle del Sud (-147milioni).
Peraltro, al netto dei contributi erogati dagli enti locali, dallo Stato e dall’Unione europea, tali utili delle società controllate sarebbero notevolmente ridimensionati. «Il fenomeno» – rimarca Pasqualucci – «desta non poche preoccupazioni, sia per le risorse
impegnate, sia per la mancanza di adeguati controlli (nella maggior parte degli enti locali non viene redatto un bilancio consolidato, con il conseguente rischio di notevoli passività occulte)».
Nel mirino anche l’esternalizzazione di attività e servizi che «non risulta accompagnata da un corrispondente ridimensionamento degli apparati pubblici, mentre ingenera il forte rischio di politiche clientelari nelle assunzioni e nelle attribuzioni degli incarichi di
maggior rilievo».


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