Volontariato

Molise. San Giuliano e gli altri, tra rabbia, speranze e rassegnazione

Un paese ancora ferito si raccoglie attorno al suo vescovo. La visita di Berlusconi e la prima ricostruzione. Una regione stanca cerca di distrarsi. Cronaca di tre giorni "di festa"

di Ettore Colombo

Dal nostro inviato a San Giuliano di Puglia (Cb)

25/12. Un Natale diverso e più triste del solito, quello celebrato in Molise.

Non è stato né un Natale facile né un bel Natale, in Molise. Piuttosto, un Natale di dolore, di tensione e, anche, di rabbia mista a rassegnazione. Mentre nei cinema di Campobasso e di Termoli la gente cerca di distrarsi riempiendo le sale che proiettano i film campioni d?incasso al botteghino (Vacanze sul Nilo e Al, John e Jack i preferiti, ma affollatissima è stata anche la puntata di Zelig registrata al teatro Petruzzelli dalla squadra di comici di Italia Uno e andata in onda la notte di Natale a intero favore dei terremotati) nei paesi colpiti dal terremoto nessuno va al cinema, pochi si scambiano i regali e anche il consueto cenone della vigilia è stato più povero e triste del solito. Pochissimi, infine, giocano a carte o a tombola, una vera e radicata tradizione, in queste zone, mentre le sale del Bingo, nuove di zecca, restano desolatamente vuote. Per fortuna, cresce invece la vendita di libri e la lettura dei giornali, in questo periodo. Un piccolo segnale di cultura, se non di speranza. Non a caso anche la visita del presidente del Consiglio Berlusconi, pur essendosi svolta senza tensioni o problemi particolari, è stata vissuta in modo del tutto particolare, a San Giuliano. Quasi due mesi dopo la scossa di terremoto che ha sbriciolato la Jovine infatti, nei giorni scorsi la notizia dei sei avvisi di garanzia emessi dalla Procura di Larino (alcuni ancora da notificare), ha colto gli abitanti del piccolo paesino molisano di sorpresa e rinfocolato le polemiche. Sia il sindaco Antonio Borrelli, infatti, che l?assessore ai Lavori Pubblici ? entrambi hanno perso una bambina, sotto quelle macerie ? si aspettano da un giorno all?altro un avviso di garanzia, che qualcuno nel paese si augura, addirittura, ritenendoli tra i responsabili dell?eccidio, in quanto non avrebbero impedito la chiusura della scuola e non avrebbero effettuato, in precedenza, le verifiche necessarie.
E poi c’è l?ormai spinosa questione della ricostruzione. Ammonterebbero a circa 1.500 milioni di euro i danni complessivi provocati dal sisma del 31 ottobre scorso. La regione Molise ha stimato in 750 milioni di euro le risorse occorrenti per ricostruire le strutture abitative private e gli edifici pubblici danneggiati, mentre restano da definire con esattezza i danni per tutti gli altri comparti. Il governo ha fornito nei giorni scorsi ampie assicurazioni sia sui tempi della ricostruzione sia sul rilancio dell?economia della zona, anche di fronte alle proteste e dimissioni minacciate dei sindaci. Ma il timore concreto degli abitanti è che col tempo cessino l?attenzione e la solidarietà. Antonio Borrelli, il sindaco di San Giuliano di Puglia, ha dato sfogo a questo malessere dicendo: ?Grazie per le parole ma più di qualche perplessità e dubbi nei confronti del governo continuiamo ad averli?. La scuola, comunque, ormai è in piedi, come pure la nuova chiesa. A Larino, inoltre, la Caritas e la Rai hanno inaugurato proprio ieri alla presenza del parroco di Larino e presidente della comunità di volontariato ?Il Melograno?, don Antonio Mastantuono, la nuova sede della scuola elementare e media ?Iannelli? che si trovava nel centro storico, al momento del sisma e da allora era inagibile. Un impegno, quello della Caritas, preciso e mirato a ricreare il tessuto sociale e culturale molisano, come dimostrano i suoi altri interventi a Provvidenti ed a Ripabottoni e la scelta di affiancare ogni comunità convogliando gli aiuti e le donazioni dei privati per la realizzazione di ?centri di ascolto?.

24/12. Una messa di Natale tutta speciale. L’omelia di mons. Valentinetti.
?Voi siete come Gesù: anche lui nacque in un ricovero di fortuna, in una stalla scavata nella roccia?. Ha raccontanto con queste parole, il vescovo della diocesi di Termoli e Larino, monsignor Tommaso Valentinetti, nella sua omelia della messa della natività, una storia antica, ma ancora viva, quella avvenuta duemila anni fa in Galilea e in questo modo ha anche ricordato a tutti la recente tragedia che ha fatto perdere ogni avere e speranza alle popolazioni terremotate del Molise. La messa di mezzanotte a San Giuliano di Puglia, provincia di Campobasso, è stata celebrata nella nuova chiesa prefabbricata, nell?area dove stanno sorgendo le prime case di legno per gli abitanti. Il Vescovo ha invitato i fedeli a ?confidare sempre in Dio e ad inchinarsi davanti al mistero del Natale? ed ha ricordato le 30 vittime dei crolli, tra cui i 27 bambini morti sotto le macerie della scuola ?Francesco Jovine?, che anche Valentinetti ha chiamato colo nome con cui sono ormai tristemente famosi, quello di ?angeli?: ?Nella loro innocenza, angeli, ch e ora ci proteggono da lassù?. Parole pronunciate mons. Valentinetti davanti a fedeli attenti, ma provati, stanchi, disillusi. Non a caso in tute le ore precedenti, nel campo di S. Giuliano, il Natale, almeno quello della festa esteriore, ha coinvolto solo i bambini. L?incessante e gigantesca solidarietà degli italiani ha fatto arrivare fin quaggiù, nel centro molisano, doni in quantità impressionante e persino una decina di ?Babbo Natale? che, vestiti di tutto punto, hanno distribuito i tanti regali. Ma in silenzio si è consumato il cenone – a base di pesce, come vuole la tradizione locale – nella maxi tenda refettorio. Senza dubbio un Natale diverso, quello di S. Giuliano, vissuto sottovoce, privo di luci e colori. Una festività che, come ha chiesto il Papa, qui davvero ognuno ha rivisitato dentro di sé, nel dolore, ma anche nel senso profondo di unione e comunione di una comunità scossa dalle polemiche, ma unita.

23/12. Una visita senza tensioni, ma non facile. Quella di Berlusconi a San Giuliano.

Vero è che sono arrivate le prime case, a San Giuliano di Puglia. Due mesi dopo il sisma che ha colpito il Molise, il 31 ottobre scorso, gli abitanti hanno ricevuto le chiavi di una ventina di case. Le abitazioni sono state costruite grazie i 12 milioni di euro raccolti dalla Protezione Civile e con l’aiuto della sottoscrizione ?Un aiuto subito? indetta dal quotidiano Il Corriere della Sera e il TG5 .Alla consegna delle chiavi ha partecipato anche il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi oggi a San Giuliano di Puglia per un sopralluogo sullo stato dei lavori di ricostruzione. ”I lavori stanno procedendo in tempi molto stretti” ha detto il premier facendo sapere che, se necessario, il governo è pronto a varare un ddl o un decreto ”di solidarietà” per le zone terremotate, ma anche per l’emergenza Etna e per le alluvioni del nord. I tempi della ricostruzione di una nuova San Giuliano – ha dichiarato – ”non dovrebbero superare i 24 mesi dal momento della definizione del progetto e del sito”. Berlusconi ha sottolineato che la visita di oggi a San Giuliano è una ”visita di lavoro”. ”Sono qui – ha detto – per vedere come può svilupparsi la ricostruzione del paese. Ci sono varie ipotesi, stiamo valutando le migliori”. Berlusconi ha riferito di aver incontrato le famiglie dei bambini morti nel crollo della scuola, un incontro all’insegna del ”dolore”. ”Gli abbiamo garantito che le indagini andranno avanti fino a che si giunga ad un risultato giusto”, ha detto ancora Berlusconi. Il presidente del Consiglio ha elogiato il lavoro svolto dalla Protezione Civile che ”ha fatto uno sforzo straordinario”: ”Abbiamo consegnato questa mattina, dopo un mese e 23 giorni, i primi 20 chalet – ha riferito il premier – che fanno parte di un complesso che ne conterrà 154”. Ovviamente si tratta di un complesso provvisorio in attesa che venga ultimato quello definitivo. Si tratta infatti di decidere ”se ricostruire le singole case – ha spiegato – oppure, ove non fosse possibile per le condizioni del terreno, passare alla ricostruzione di case a valle del paese, che dovranno comunque avere tempi di consegna certi per gli stessi abitanti”. Per la consegna delle case sono state privilegiate le famiglie che hanno perso un bambino nel crollo della scuola, quelle che vivono nelle tendopoli o le famiglie dove c?è un piccolo che frequenta le lezioni a San Giuliano di Puglia. Gli appartamenti sono costituiti da 60 metri quadrati, una sala, due camere da letto, un angolo cottura e un bagno. Altre 32 abitazioni saranno disponibili entro la fine delle festività. O almeno così si spera.

Ettore Colombo
(Termoli, 26/12/2002)

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