Sostenibilità

Cooperazione decentrata,locale chiama globale

l'impegno Le potenzialità della dimensione territoriale

di Redazione

Anche gli enti locali in campo per l’Amazzonia. Nel quadro del programma del WWF promosso dal ministero dell’Ambiente, con la collaborazione del CeSPI, si sono strutturati una serie di percorsi legati al ruolo della cooperazione decentrata.
Primo fra tutti, il programma 100 città per 100 progetti legato al Brasile ha aperto, grazie all’impegno della Provincia di Milano, il tavolo “Amazzonia”.  Un tavolo che ha dato il via, patrocinando il primo incontro il 3 marzo scorso, al percorso sulla sostenibilità ambientale nelle attività di cooperazione decentrata, che sta coinvolgendo Regioni, Province autonome, enti locali, enti strumentali, università, ong, imprese private e banche.
Lo scopo principale è quello di creare un gruppo di attori in grado di capitalizzare strumenti e metodologie e di avviare iniziative innovative e significative per una migliore cooperazione allo sviluppo, capace di far emergere tutte le potenzialità della dimensione territoriale per sperimentare la promozione dello sviluppo sostenibile.
Lo snodo risiede proprio nella dimensione territoriale e nelle istituzioni subnazionali, dove si articolano i processi.
Da qui poi si intreccia il metodo dei partenariati territoriali (esprienza di rilievo per la mobilitazione di risorse e attori) con la realizzazione delle Agende 21 territoriali e la possibilità di allargamento alla cooperazione decentrata delle sue modalità partecipative.
Il risultato di questo lavoro, che terrà conto di tutte le esperienze raccolte nei seminari e di alcuni indicatori ambientali ben definiti, verrà presentato in un dossier che sarà la base di partenza del seminario nazionale finale che si terrà a Roma in autunno e che vedrà la partecipazione di attori territoriali, società civile, istituzioni e mondo del profit, insieme per discutere e avviare la programmazione per una cooperazione decentrata per lo sviluppo sostenibile. 


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