Welfare

Sofri a Le Monde: “Non chiederò la grazia”

In un'intervista concessa al quotidiano d'oltralpe, l'ex leader di Lc ribadisce: "Non la chiedo perché sono innocente, ma non voglio essere strumentalizzato dalla politica"

di Ettore Colombo

Adriano Sofri non chiederà la grazia. In un?intervista a “Le Monde”, che gli ha dedicato un?intera pagina, l?ex leader di Lotta Continua, in carcere da sei anni, rivela: ”Voglio restare padrone di me stesso. Non ho chiesto la grazia perché sono innocente”. Sofri sottolinea che è entrato in carcere ”volontariamente” contando su un’assoluzione finale e quindi da parte sua sarebbe ”stupido” se adesso domandasse di uscirne. ”Bisognava che il processo finisse con l’assoluzione, ma così non è stato”, si rammarica l’ex-capofila dell’estrema sinistra italiana e il quotidiano francese mette in risalto che la condanna a 22 anni di reclusione per l’assassinio del commissario Luigi Calabresi si basa su accuse ”incoerenti e tardive” del pentito Leonardo Marino. Malgrado si consideri vittima di un’ingiustizia, però, Sofri afferma che non vuole essere strumentalizzato: ”Mi rifiuto di essere utilizzato dai diversi campi politici che si fanno la guerra su e attraverso la giustizia. Mi batto per conservare la mia indipendenza”. Nell’intervista a Le Monde, Sofri racconta la sua vita nel carcere di Pisa: scrive molto, difficilmente dorme più di due ore al giorno e gli manca tutto. Sofri dice nell’intervista che essendo stata respinta la sua domanda di revisione processuale si è adesso rivolto alla Corte Europea dei diritti dell’uomo a Strasburgo: la sentenza è attesa per il marzo dell’anno prossimo.


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