Volontariato

Un Tavoloper il terzo settore

Roberto Davanzo Caritas ambrosiana

di Redazione

Mi preme sottolineare l’impatto che questa manifestazione avrà per la città e le condizioni necessarie perché le attese che ha suscitato non vengano deluse. Condizione di base dovrà essere perciò una visione condivisa dello sviluppo e dell’impegno che ognuno può prendersi per realizzarlo. Secondo la recente sollecitazione dell’arcivescovo Tettamanzi, uno sviluppo autentico della città non può passare che da un benessere diffuso fra tutti coloro che in città vivono. Lo sviluppo della città passa necessariamente dalla capacità di ascolto proprio delle voci che stanno ai margini, perché quelle sono le voci delle contraddizioni interne alla città, le voci delle sue fratture, delle questioni che la città non ha ancora saputo risolvere e che continuamente riemergono sollecitando una risposta. L’appuntamento del 2015 può allora essere una straordinaria occasione per cominciare a dare qualche riposta anche a quelle istanze. A patto, però, che si accettino come presupposti due princìpi: la partecipazione e l’accoglienza.
I numerosissimi progetti e cantieri che prendono il via, infatti, non nascono su territori deserti ma in luoghi che hanno storie, persone, vissuti che meritano di essere coinvolti, ascoltati, presi in considerazione non per ragioni di mero consenso, ma per il contributo concreto che possono dare nella scelta di soluzioni realmente adeguate. Nei prossimi mesi le istituzioni si confronteranno con diversi partner che via via si candideranno per la gestione delle progettazioni. Per dare una riposta più piena alle esigenze della città, tra costoro è bene che vi siano anche le realtà del terzo settore, portatrici degli “interessi” di tutta la comunità e in particolare dei più deboli. Questi interessi non sono meno urgenti di altri per costruire una città di tutti che sia insieme più coesa, solidale e più sicura. Ed allora la sfida è costruire un Tavolo sociale per l’Expo, un luogo di partecipazione e pianificazione condivisa in cui l’istanza sociale, trasversale a tutti gli ambiti di intervento dell’Expo, sia posta in modo forte e consapevole e si traduca non solo in un’attenzione ma in una scelta fondante riconoscibile in tutte le realizzazioni del 2015.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA