Formazione

Il porto e il centro storico:seguiamo Valencia e Marsiglia

La ricetta del presidente dell'associazione L'altra Napoli

di Redazione

Napoli sta vivendo il momento più difficile degli ultimi trent’anni. Il problema dei rifiuti ha radici profonde: per risolverlo ci vorranno anni e il contributo di tutti, anche di chi non crede più alle promesse e si oppone alla inevitabile apertura di discariche sotto casa. L’emergenza rifiuti, che pure ha la sua gravità, ha solo spostato l’attenzione dagli altri gravi problemi di Napoli, che ne fanno una vera emergenza nazionale.
Napoli ha innanzitutto bisogno di qualcuno che abbia il coraggio di assumere decisioni nell’interesse collettivo e di far rispettare le regole della convivenza civile, creando le condizioni perché un nuovo sistema imprenditoriale valorizzi le straordinarie risorse del territorio e generi buona occupazione. Vi sono due condizioni indispensabili perché una nuova stagione possa partire: il decollo dei grandi progetti di riqualificazione urbanistica e il ripristino della legalità.
Bagnoli, il fronte occidentale del porto e il centro storico sono da anni oggetto di progetti e convegni: rimasti tali a causa dell’abitudine della classe politica a cercare un’impossibile mediazione su tutto e con tutti. Napoli non se lo può più permettere e la valorizzazione di queste aree, uniche al mondo per bellezza, dovrà essere indirizzata allo sviluppo della vocazione turistica della città, con strutture ricettive e congressuali di livello internazionale. E chi si appella a teorie ambientalistiche per frenare ogni progetto, guardi agli interventi di sviluppo sostenibile realizzati a Valencia o Marsiglia.
Il secondo presupposto per rilanciare la città è il recupero della legalità. Legalità intesa certamente come contrasto alla camorra, per allentarne il controllo sull’economia, ma soprattutto alla criminalità diffusa, impropriamente chiamata micro-criminalità. Napoli ha un primato assoluto in Italia per rapine e reati predatori e questo genera un senso di insicurezza che atrofizza la voglia che molti avrebbero di investire e fare impresa. Chi investe pretende sicurezza e spetta alle istituzioni garantirla, a partire dal presidio del territorio. A questo scopo potrà certamente contribuire un utilizzo più efficace della polizia municipale, anche con la creazione di corpi speciali di polizia di prossimità.
Napoli può attrarre investimenti importanti, dall’Italia e dall’estero, soprattutto per attività turistiche-alberghiere e legate alla logistica. Però ha bisogno che le istituzioni locali si assumano la responsabilità di governare guardando al futuro e ai giovani, con decisioni responsabili anche se impopolari. Il governo centrale, da parte sua, non potrà più sottrarsi alla responsabilità di controllare che le istituzioni locali facciano il loro dovere. Dai cittadini, infine, è doveroso attendersi comportamenti diversi da quelli seguiti fino ad oggi, a partire dalla convivenza civile.


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