Madre Teresa a un passo dalla beatificazione

Sta ‘bruciando’ i tempi canonici il processo per la beatificazione di Madre Teresa di Calcutta. Per l”’extra-ordinarieta”’ del caso della piccola suora albanese sono state accantonate sia la prassi dell’intervallo di 5 anni e l’inizio della causa, sia quella che vorrebbe che il miracolo venisse esaminato solo sopo aver decretato l’eroicita’ delle virtu’ (nel caso di Madre Teresa si e’ proceduto contemporaneamente sui due binari). Tre i motivi addotti: il prestigio di Madre Teresa ”dentro e fuori la Chiesa”; la ”rilevanza pastorale ed ecclesiale” della sua figura; la norma vaticana che prevede che ”possa essere anticipato lo studio di cause provenienti da Chiese particolari ancora prive di santi”. E la sterminata India, con appena 3 beati, e’ una di queste Chiese. La prospettiva della beatificazione ha gia’ sollevato proteste da parte del governo comunista del West Bengala, preoccupato che la notizia di una guarigione miracolosa possa suscitare conversioni al cristianesimo ed episodi di intolleranza da parte della maggioranza induista. Ma in Vaticano alzano le spalle: ci sono le prove inconfutabili della guarigione scientificamente inspiegabile, non saranno ragioni di opportunita’ politica a bloccare la beatificazione di una figura amatissima e popolare non solo fra i cristiani. Infine desta interesse e aspettative pastorali nella Chiesa indiana il fatto che il miracolo abbia riguardato una giovane madre animista. Attualmente le suore Missionarie della Carita’ contano circa 4.300 membri; sono state istituite circa 697 comunita’ in 131 paesi del mondo. Il loro lavoro continua sotto la guida di Sister Nirmala, superiora generale delle Sorelle missionarie della Carita’, un tempo direttrice del ramo ”contemplativo” della congregazione, da lei stessa fondato accanto a quello ”attivo” che quotidianamente si prende cura di malati e senza tetto in tutto il mondo.