Dopo 50 anni le vittime del Talidomide parlano con una voce sola. Si è svolta a Londra la prima manifestazione mondiale delle vittime del talidomide, il farmaco anti nausee prodotto dalla Grunenthal che tra il 1957 e il 1962 ha causato la nascita di 10mila bambini malformati. Presenti, in loro rappresentanza, delegazioni da Regno Unito, Germania, Svezia, Spagna, Irlanda, Canada e Italia. Questa manifestazione è stata il debutto di Icta (International Contergan/ Thalidomide Alliance), il neonato movimento sorto per volontà dei talidomidici inglesi, a cui hanno aderito quelli di altri sei Paesi. Nick Dobrick, portavoce inglese dell’Icta, talidomidico, ha spiegato gli obiettivi dell’alleanza: sensibilizzare il governo tedesco, che approvò il talidomide, e la Grunenthal, che lo produsse, sulla condizione dei talidomidici superstiti e chiedere alla Grunenthal un risarcimento per ciascuno di essi. I talidomidici sopravvisuti sono circa 3.500, in maggioranza tedeschi; moltissimi ormai sono soli. Tra essi, solo alcuni sono stati risarciti: italiani, spagnoli e austriaci non hanno mai ricevuto nulla né dalla Grunenthal né dai loro Stati, mentre in Gran Bretagna un talidomidico riceve in media 22mila euro l’anno. I talidomidici italiani viventi sono tra i 120 e i 150. In Finanziaria 2008 è stato inserito, per la prima volta, un indennizzo: manca il decreto attuativo. Ci auguriamo che il prossimo ministro della Salute ci renda giustizia e non ci costringa a manifestare, come a Londra, per veder riconosciuti i nostri diritti.
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