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Wto: il prossimo vertice in Qatar

La Campagna STOP Millennium Round: mobilitiamoci

di Redazione

Dal 5 al 9 novembre di quest’anno, (la data sicura sara’ comunque stabilita il prossimo 8 febbraio), si riuniranno lì i ministri del commercio dei 140 paesi membri del WTO.
Questa sede era stata ventilata già molto tempo fa, ma era parsa in dubbio sino alla fine, persino noi stentavamo a credere a questa possibilità, sembrava una sfida eccessiva.
Invece proprio ieri il General Council “ha accettato “l’offerta del governo del Qatar”, per usare le parole ufficiali del WTO, dopo che nel mese scorso si era parlato di Santiago del Cile. La decisione è stata pesantemente criticata da Human Rights Watch, poiché il Qatar ha una pessima reputazione, per quanto riguarda i diritti umani.
Human Rights Watch ha citato l’ultimo report del Dipartimento di Stato Americano, pubblicato nel febbraio 2000:
“Il Governo (del Qatar) limita severamente la libertà d’assemblea e non permette manifestazioni politiche, limita la libertà d’associazione, non permette la creazione di partiti politici, e la partecipazione ad organizzazioni internazionali critiche verso il Governo o altri governi arabi. Le attività sociali, sportive, professionali e culturali devono essere registrate e sono controllate dal governo”.
Si tratta sicuramente un posto adatto ad evitare quello che è successo a Seatte. Ma, come ha fatto notare intelligentemente Susan George, il vero problema non é dove si svolgerà l’incontro. Del resto come si può protestare per la scelta di un paese poco rispettoso dei diritti umani, quando dentro il WTO ce ne sono un sacco d’altri che non sono da meno ed e’ sul rettilineo d’arrivo un colosso come la Cina ? Il problema è l’incontro in sé stesso, il problema e’ che il prossimo meeting ritentera’ di fare quello che nel 1999 non è riuscito a fare: avviare un nuovo round di trattative per ulteriori liberalizzazioni.
Il problema è il WTO così com’é oggi, un’organizzazione a cui i diritti umani non interessano. “under this trading regime, a product is a product”, non chiedete com’éfabbricato.
La scelta di svolgere il prossimo meeting ministeriale in Qatar é una prova
di debolezza, come ha sottolineato ancora Susan George, é la scelta di chi teme un avversario, e cerca di sfuggirgli. Non dimentichiamolo e volgiamo a nostro favore questa decisione. I ministri del commercio estero si riuniranno a Doha, noi ci riuniremo in tutti i paesi e le citta’ dove abitiamo, per sostenere che ci interessa il modo in cui i prodotti vengono fabbricati, quanto viaggiano e che vita fanno i lavoratori che li preparano.

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