Volontariato

Clickate meglio!

Il concorso lanciato da Vita, si conclude: Un professionista della fotografia scopre e corregge gli errori più comuni

di Emanuela Citterio

Come promesso, ecco la seconda puntata del nostro concorso fotografico, all?insegna del «clickate meglio!». Sì, perché anche se ci sono fotografie cui ci leghiamo affettivamente, che sentiamo ?nostre?e che ci sembrano ben riuscite, non sempre riscuotono il successo che pensavamo. Infatti, riescono a comunicare il messaggio che volevamo trasmettere? Chi non c?era quando scattavamo, cosa ne pensa? Abbiamo sottoposto alcune delle foto arrivate in redazione a Enrico Mascheroni, un fotografo dalla lunga esperienza in reportage sociali. Scoprirete le sue correzioni. E i suoi consigli per imparare a fotografare meglio. IL TAGLIO,IL TAGLIO Con un taglio diverso,la donna sarebbe risultata più proporzionata. E’lei il soggetto interessante della foto, ma il terreno le è stato tagliato sotto i piedi, schiacciandola al suolo e svalutando la sua immagine rispetto a tutto ciò che le sta sopra. La foto potrebbe funzionare con un taglio diverso. L?uomo sarebbe stato un elemento interessante nella foto se vi fosse entrato completamente. Così com?è, dà solo fastidio. Anche in alto c?è troppo muro e troppo cielo rispetto alla figura della donna. Guardate la foto in basso: è stata tagliata in modo diverso in senso orizzontale e verticale. A questo punto, però, anche la figura della donna dovrebbe essere spostata verso destra. Una delle regole fondamentali della fotografia dice che è sempre meglio non collocare un soggetto al centro dell?inquadratura. Naturalmente è una regola che può essere trasgredita. A patto che ci siano buoni motivi e l?abilità per farlo. Autore: Maurizio D?Atri Luogo: Egitto TROPPO CARTOLINA Più che una foto è una cartolina, anche se rappresenta il campo di concentramento di Auschwitz. Un simbolo oppure delle figure umane avrebbero dato un valore infinitamente maggiore all?immagine. In redazione sono arrivate due fotografie, abbinate e commentate dall?autore. La prima riprende i binari ferroviari che portano all?interno del lager. La seconda, intitolata Speranza di un futuro migliore, rappresenta gli stessi binari in uscita dal campo. Le figure di un bambino, di un anziano o di entrambi sarebbero state adatte a veicolare il messaggio che il fotografo intendeva comunicare. E avrebbero raccontato una storia. La dimensione del tempo, fondamentale per dire ciò che è successo ad Auschwitz, è invece totalmente assente. Autore: Gianluca Trovati Luogo: Auschwitz EHI,C’E’ QUALCUNO? A penalizzare questa fotografia è la mancanza della figura umana. Si può intuire una situazione di povertà dall?insieme di case dismesse, ma potrebbe trattarsi anche di un agglomerato di case abbandonate o disabitate. Mancano insomma le informazioni necessarie perché questa fotografia possa comunicare qualcosa a chi la guarda. Qualsiasi figura umana legata al contesto avrebbe dato un valore aggiunto fondamentale per la riuscita della foto. A maggior ragione, questa osservazione vale quando si parla di reportage sociali. In questo caso la presenza umana è quasi indispensabile. In questa foto mancano anche elementi che possano dare l?idea del Paese o del contesto culturale in cui queste case sono collocate. Tutto risulta piatto. Chi non è stato sul posto si trova di fronte a un paesaggio qualsiasi. Autore: Stefano Biraghi Luogo: Albania COSA C’E’ SUL TAVOLO Cominciamo dagli aspetti positivi:la bambina è colta in una espressione molto naturale. Ci sono più fonti di luce, che contribuiscono a rendere morbida la fotografia e vivaci i colori. Il viso della bambina ne viene valorizzato. L?inquadratura però è sbagliata. C?è troppo e inutile muro sopra la figura. Le tazze sotto la bambina, viceversa, non comunicano niente. In questo caso le possibilità sono due: o tagliare del tutto le tazze e riprendere solo la bambina restringendo l?inquadratura oppure allargare l? inquadratura per dare un?idea del contesto. Cosa ci fanno le tazze sul tavolo? Si tratta di una mensa? La bambina sta mangiando o sta disegnando? Autore: Giuseppe Tadolini Luogo: Guatemala AGGIUSTA LA MIRA L?espressione dell?uomo è naturale e comunicativa, ma l?inquadratura fa scadere l?immagine nell?effetto fototessera. Il taglio è troppo stretto, fino quasi a lasciare fuori la mano della bambina. Viceversa, c?è troppo spazio al di sopra delle due figure. Sarebbe bastato allontanarsi un po? e magari cambiare angolatura. Se il fotografo si fosse spostato un po? più a destra o a sinistra e le due figure avessero voltato il viso verso l?obiettivo, la posa sarebbe risultata più naturale. C?è un altro errore che balza all?occhio, legato all?uso del flash. In gergo si direbbe che ?spara? in faccia alle persone. Con la conseguenza di rendere piatta l?immagine, facendola assomigliare più a un disegno che a una fotografia. Nella ritrattistica è buona norma non usare mai il flash. Per rendervi conto della differenza potete paragonare i due visi di questa foto a quello della bambina seduta della foto in alto. La luce, in quel caso, dà il senso della profondità e illumina i tratti del volto. Autore: Adele Olivieri Luogo: India


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