Economia

in germania è boom di fondazioni Una legge che facilita le donazioni. E dà agevolazioni per le tedesche. Ma il Liechtenstein insegna che «chi evade il fisco non può chiamarsi fondazione» di Filippo Proietti

Hans Fleisch spiega coi vantaggi fiscali il +26% del 2007

di Redazione

«Nel 2007 sono state create 1.250 nuove fondazioni di diritto civile. E tra il 2006 e il 2007 abbiamo avuto una crescita del 26%». A spiegare questo boom che sta vivendo la Germania è Hans Fleisch, segretario generale dell’Associazione delle fondazioni tedesche, che racchiude circa 15.500 “Stiftungen”.
Vita: Quali sono i motivi di questo trend?
Hans Fleisch: Uno dei principali fattori è stato il miglioramento delle condizioni fiscali, mentre sul lungo periodo la crescita si può spiegare con la diffusione, nella società, della convinzione secondo cui non si può affidare allo Stato il problema del bene comune.
Vita: Quali sono i cambiamenti introdotti in ambito giuridico?
Fleisch: Fare donazioni è diventato più facile. Dal 2007 si può donare il 20% del reddito annuale senza doverlo tassare e per le imprese c’è un’ulteriore normativa che rende ancora più facile una donazione. Inoltre adesso si può depositare in una fondazione il triplo di quanto si poteva fare prima, senza essere soggetto a tassazione. Prima si parlava di 300mila euro, ora sono un milione di euro per ciascun coniuge.
Vita: Il segreto è quindi una condizione fiscale più allettante?
Fleisch: Le persone certo non costituiscono una fondazione per evitare le tasse. Quello che viene donato è infatti sempre di più di quanto si possa risparmiare. Queste facilitazioni però hanno dato un forte impulso a creare fondazioni più grandi.
Vita: Lo scandalo in Liechtenstein ha gettato una cattiva luce sulle fondazioni tedesche?
Fleisch: In Germania tutte le fondazioni devono rispettare la trasparenza, altrimenti non esisterebbero. Il 95% di esse sono di pubblica utilità. Non esistono fondazioni di cui lo Stato non sappia chi si nasconde dietro, quanto denaro contengono e per cosa viene investito. Le fondazioni del Principato invece equivalgono a un conto numerato in Svizzera. Naturalmente si è creato questo espediente in Liechtenstein perché si temeva che il denaro andasse a finire altrove, in Austria ad esempio, dove si possono trovare espedienti per spostare denaro fuggendo dal fisco.
Vita: Come contrastare queste manovre?
Fleisch: Noi non vogliamo che una cattiva immagine danneggi le fondazioni di utilità sociale. Per questo saremmo felici se un artificio creato per evadere le tasse non venisse più chiamato fondazione, ma fondo anonimo o conto numerato.
Vita: Come assicurare un’azione più efficace delle fondazioni a livello europeo?
Fleisch: Gran parte delle fondazioni tedesche opera in modo transfrontaliero. Una questione molto importante è quella fiscale. Può un cittadino fare una donazione all’estero e avere vantaggi fiscali? Può una fondazione straniera attiva in Germania subire la stessa tassazione di una tedesca? Per rispondere a tutto ciò la Commissione europea si sta ponendo la questione della necessità di creare una nuova figura giuridica, come la fondazione europea. È stata commissionata una perizia a riguardo, che credo risponderà in modo affermativo. E nel giro di tre anni avremo una soluzione di questo tipo, che renderà più facile le attività transfrontaliere. Tuttavia ci vorrà più tempo prima che saranno concesse agevolazioni fiscali a chi proviene dall’estero. Per il fisco tedesco rimarrà difficile avere le prove, in un altro Stato, che ci sono i presupposti per tali semplificazioni. Forse tra una ventina di anni e con un’Europa più salda. Ma per ora è solo un futuro lontano.


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