Non profit
Europa e appaltiDiscussione aperta
qui bruxelles Scambio di esperienze all'interno della rete Solidar
di Redazione
Si è tenuto ai primi di febbraio a Bruxelles il gruppo di lavoro dell’associazione europea Solidar. All’incontro ha partecipato anche Legacoopbund Alto Adige, con la sua vicepresidente Klaudia Resch.
Le questioni centrali dell’incontro di febbraio del Comitato Affari sociali di Solidar a Bruxelles sono state la normativa europea sulle gare d’appalto e lo scambio di esperienze su appalti e convenzioni tra organizzazioni non profit.
Nelle questioni sociali, le singole nazioni hanno competenza primaria; di fatto, però, le direttive europee influenzano sempre di più la politica sociale dei Paesi membri (vedi schema a lato).
La presenza delle organizzazioni del privato sociale nei servizi alla persona è un fatto consolidato e irrinunciabile in tutta Europa. Solo la collaborazione tra pubblico e privato sociale può garantire una adeguata assistenza e sicurezza sociale ai cittadini. Altrettanto importante è la qualità dei servizi, la produttività e la concorrenzialità. Proprio per questo è di grande importanza la definizione dei rapporti contrattuali tra le varie organizzazioni di questo settore.
In tutti i Paesi membri dell’Unione Europea cresce il numero di servizi assegnati tramite procedure d’appalto. Si ritiene che le gare d’appalto stimolino la concorrenza e, di conseguenza, migliorino la qualità e la possibilità di scelta per gli utenti, provocando anche una riduzione dei prezzi. Resta comunque da vedere se le procedure d’appalto nel settore sociale potranno sortire questi effetti positivi. Ad esempio, uno dei problemi degli appalti è che spesso, nel campo dei servizi sociali, le amministrazioni pubbliche non vantano una solida esperienza. A ciò si aggiunge il fatto che la qualità delle prestazioni sociali è difficilmente verificabile qualora non si vogliano controllare solamente requisiti concreti come ad esempio titoli di studio, qualifiche del personale o dimensione dei locali.
Inoltre, tutti i membri Solidar lamentano un aumento di lavoro causato dalle numerose gare. L’espletamento di ulteriori obblighi amministrativi impegna molte risorse preziose delle organizzazioni, con difficoltà avvertite soprattutto dalle piccole organizzazioni non profit.
Un ulteriore problema è costituito dalle numerose incertezze sull’applicazione in campo sociale delle normative Ue previste per appalti pubblici. In alcuni Paesi europei le istituzioni pubbliche sono anche troppo precipitose nel decidere di assegnare le prestazioni tramite appalto: per evitare ricorsi, infatti, si indicono gare anche per quei servizi che si potrebbero affidare tranquillamente anche solo con convenzioni.
Per poter risolvere appunto tali incertezze, la Commissione europea ha annunciato, nella propria comunicazione inerente i servizi di interesse generale, compresi i servizi sociali di interesse generale (COM(2007) 724 p. 12), l’istituzione di un servizio online per cittadini, operatori e autorità a cui rivolgersi per chiarire i dubbi sull’applicazione delle normative Ue. Nel documento di lavoro allegato alla comunicazione sono già state esposte le domande più frequenti sulle normative per appalti in campo sociale (Sec (2007)1514).
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