Sostenibilità

Così la Germania diceaddio alle discariche

buone pratiche Nel 2020 lo stoccaggio sarà un ricordo

di Redazione

Riduzione, recupero, rimozione. Sono questi i principi su cui si è basata la gestione dei rifiuti in Germania negli ultimi anni.
Circa venti anni fa ogni città e ogni paese tedesco aveva la propria discarica. In tutto erano circa 50mila. Di inceneritori ce n’erano ancora pochi. Tra gli anni 80 e 90 il numero delle discariche viene ridotto a 2mila e la loro amministrazione regolata in modo più severo. Oggi rimangono soltanto 160 discariche predisposte per i rifiuti urbani.
La chiave è la produzione responsabile. L’eliminazione dell’immondizia deve partire dalla fase produttiva e dai consumi. Chi produce e distribuisce beni di qualsiasi genere deve progettarli in modo da ridurre al minimo la formazione degli scarti. Mentre nella fabbricazione devono essere impiegati materiali facilmente trasformabili. Oltre al riciclaggio dei metalli, dei prodotti tessili e della carta, altri materiali riutilizzabili vanno raccolti separatamente, suddivisi e usati per essere reintrodotti nel ciclo economico. Un esempio tra tutti è il vuoto a rendere su molti tipi di bottiglie di vetro e di plastica così come sulle lattine, con una cauzione che varia dagli 8 ai 25 centesimi.

Discariche addio
La produzione e il consumo responsabile porta a una progressiva diminuzione dell’immondizia destinata alle discariche e agli inceneritori e culmina, nel giugno del 2005, con la legge che vieta il deposito dei rifiuti urbani non trattati nelle discariche.
Insieme al riciclaggio, gli inceneritori sono la seconda colonna portante dello smaltimento dei rifiuti urbani. In tutto sono 72 e nel 2007 hanno bruciato circa 18 milioni di tonnellate di rifiuti, più del doppio rispetto al 1985. Ma da allora la qualità degli impianti è notevolmente migliorata e le loro emissioni di diossina, polveri sottili e altri gas inquinanti è stata ridotta a valori irrilevanti.
Dal 2001 è entrato in vigore il trattamento meccanico biologico dei rifiuti. A differenza del trattamento termico, questo non opera lo smaltimento dei rifiuti ma li suddivide in frazioni che poi andranno ad essere recuperate o depositate.
Di una produzione totale di rifiuti di circa 332 milioni di tonnellate nel 2005, 210 milioni sono state recuperate tramite compostaggio, riciclo o col trattamento biologico meccanico. Di questa fetta destinata al riciclo, 160 milioni di tonnellate derivano dalle costruzioni, dalle demolizioni o dagli scavi, 29 milioni dall’immondizia urbana e 21 milioni da quella della produzione e dal commercio.
La percentuale di recupero di tutti i rifiuti ha così toccato nel 2005 il 66% del totale. Ben il 62% dei rifiuti urbani è stato riciclato. In alcuni ambiti come quello degli imballaggi il riciclaggio tocca l’80%.
Livelli alti sono stati raggiunti anche dalla raccolta differenziata di vetro, carta e degli apparecchi elettrici. Il peso dei rifiuti riciclati per ogni abitante è di quattro tonnellate l’anno.
Ingente anche la riduzione di emissioni di gas serra che sono scesi negli ultimi 15 anni a un equivalente di 30 milioni di tonnellate di CO2 l’anno.

Business verde
Alla riduzione dell’immondizia non è corrisposto un calo dei consumi. L’economia tedesca ha continuato a crescere dal 1992 al 2004 del 15%. Oggi la gestione dei rifiuti dà lavoro a più di 250mila persone e il fatturato annuale del settore supera i 50 miliardi di euro.
La Germania punta per il futuro al recupero totale dei rifiuti urbani e al loro sfruttamento energetico. La chiusura definitiva delle discariche è prevista entro il 2020.


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