Salute

Aborto, dall’abbandono al dono

Diritti Dal mondo delle adozioni un'adesione all'appello lanciato da Ferrara

di Redazione

Occorre avere il coraggio di guardare in modo differente all’aborto: chi non è voluto, potrebbe essere donato, attraverso l’adozione. Solo così, attraverso un dono, l’abbandono può ristabilire un diritto che altrimenti sarebbe negato. Chi, con tanta passione e da anni, tenta di difendere il diritto alla vita dei bambini abbandonati a vivere una vita degna in una vera famiglia, non può infatti rimanere insensibile di fronte al dramma di migliaia di esseri umani che vengono “abbandonati” tramite l’aborto. Chi infatti è più abbandonato di loro, nel momento in cui si sceglie di sopprimere una vita? Ecco perché abbiamo salutato con gioia l’approvazione all’Onu della moratoria sulla pena di morte da parte di 104 Paesi. La vita è un dono troppo grande e prezioso e va difeso in ogni istante del suo “esistere” da ogni possibile attentato. Con identica gratitudine accogliamo oggi l’appello lanciato dal direttore del Foglio Giuliano Ferrara e dal quotidiano Avvenire sull’applicazione della 194, soprattutto in materia di prevenzione.
Da anni sosteniamo che l’aborto, come la pena di morte, anche se ammesso dallo Stato, non è mai un diritto. E qualora per alcuni lo fosse, interroghiamoci: qual è il diritto? Quello di un essere umano a vivere nascendo o quello di un adulto ad abortirlo?
Inevitabilmente – e noi di Amici dei Bambini lo sappiamo benissimo – chi è più forte, chi ha più voce, sa ben difendere i propri – anche se presunti – diritti; in questa logica gli esseri umani che potrebbero nascere, se fosse loro data una possibilità, rappresentano l’anello più indifeso del sistema.
È sintomatico notare come la “condanna sociale” sia normalmente più indulgente nei confronti di una donna che abortisce rispetto a una madre che abbandona il proprio figlio. Eppure l’abbandono è solo un attentato alla vita. L’aborto no: è la negazione della vita stessa. Ci appelliamo quindi affinché venga attuata pienamente la legge 194, con l’obiettivo di prevenire gli aborti: è quanto anche Ai.Bi. svolge, ad esempio, attraverso i propri progetti a favore di ragazze madri in difficoltà, in Italia e all’estero. E in questo ambito, molto potrebbero fare le associazioni familiari per accompagnare le donne in difficoltà fino al parto, perché decidano quale futuro donare al bambino, nonché per accogliere chi potrebbe essere destinato all’aborto.
Un abbandono può trasformarsi in un dono.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA