Economia

il nostro elefantesaprà ancora ballare

india prospettive di crescita e problemi di una nazione

di Redazione

L’India sta vivendo un periodo di rapidi cambiamenti e di crescita, e rappresenta un mercato vivace in forte sviluppo. Non è un caso che sia ormai una delle prime sei economie mondiali.
In particolare, sta diventando un centro strategico di outsourcing a livello mondiale per molte imprese manifatturiere e società di servizi (call center). Le industrie indiane sono sempre più competitive su scala internazionale al punto tale che, negli ultimi quattro anni, l’India è diventata una delle destinazione più attraenti per processi di delocalizzazione delle multinazionali.
Tali delocalizzazioni vengono fatte per il minor costo della produzione, del capitale umano e la flessibilità della struttura finanziaria. Il segreto di tanto appeal deriva anche da una forte crescita del consumo e un alto grado di fiducia sulle prospettive economiche del Paese.
La domanda che io pongo è: riuscirà l’India a sostenere questo sviluppo?
Personalmente sono ottimista; dopotutto, l’India è un elefante che sa ballare!
Per sostenere questa fase di crescita, i macroeconomisti hanno proposto cinque strategie. Se il governo le segue, l’India può portare la bilancia dei pagamenti in attivo entro la fine del 2008. Il Pil indiano poi passerebbe dall’attuale 6 al 12% nel 2020, diventando una delle prime tre economie mondiali insieme a Usa e Cina.
L’India non ha scelta, deve crescere. La globalizzazione gioca a nostro favore. Entro il 2015 gli indiani con il loro lavoro forniranno servizi in outsourcing per una cifra di oltre 100 miliardi di dollari.
Ovviamente è una visione piuttosto ottimista, ma quello che mi dà fiducia è che la leadership politica, la classe imprenditoriale e i cittadini sono consapevoli di come le sfide siano difficili, non si stanno adagiando sui risultati conseguiti e cercano sempre nuove soluzioni.
La direzione della politica economica è quella giusta, l’importante è che nessun governo la inverta. In un sistema come quello indiano, le riforme hanno successo solo se godono di un forte sostegno popolare. Poi si deve far sì che il cittadino medio si renda conto che le riforme non riguardano i ricchi o un’élite, ma sono volte a migliorare la qualità della sua vita e quella degli indiani poveri delle aree rurali.
Ecco perché deve passare, a livello mediatico, un messaggio di successo condiviso, che il successo di alcuni può mettere le basi per il successo anche degli altri, ovvero che la crescita non è solo un’eccezione per le élite, ma la regola per tutti coloro che hanno delle aspirazioni.
Nell’India di oggi e del futuro ci sono tanti rischi ma anche tante opportunità da valutare e da sfruttare. Ci sono dei grossi problemi, ma conosciamo già anche le soluzioni.
Quando penso al futuro, mi auguro che l’India riesca a gestire al meglio i rischi e ad affrontare i problemi in modo tale che le soluzioni ci proiettino nella direzione giusta.
Le chance che abbiamo valgono i rischi. In fondo, una vittoria senza rischi è un successo senza gloria.
Vorrei che fossimo fortunati ma, come è stato detto, la fortuna non è altro che essere preparati a cogliere le opportunità.


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