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Berlusconi: “Sull’Iraq decideranno le Camere”

Dopo l'annuncio che l'Italia avrebbe messo a disposizioni le basi aeree, oggi Martino precisa che "non c'è un impegno concreto e che in caso deciderà il Governo". E ora il governo frena

di Redazione

”Noi porteremo il problema in Parlamento e saranno le Camere a decidere”: così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha spiegato il ruolo dell’Italia nel caso di un attacco Usa all’Iraq. Il vice premier Gianfranco Fini parla di “scenario futuribile” per quanto riguarda la concessione di basi italiane. Al momento, comunque, “che sappia” Fini, gli Usa non hanno chiesto alcuna disponibilità all’Italia. Il ministro della Difesa, Antonio Martino, ha aggiunto, invece, che ritiene problematico un eventuale intervento militare italiano sul campo, nel caso di un’azione militare contro l’Iraq. ”Le nostre risorse umane, materiali e finanziarie non sono illimitate”, ha detto e dopo aver ricordato il grande impegno dei militari italiani fuori area, ha aggiunto: ”Quindi, avendo gi ampiamente fatto tutto il possibile, credo che l’assunzione di ulteriori impegni sarebbe comunque problematica”. ”Ove ci venisse chiesto di mettere a disposizione le basi il Governo prenderà una decisione e la sottoporrà al Parlamento. Ad oggi non c’è un impegno dell’Italia”. Ha poi confermato il ministro della Difesa, Antonio Martino. ”Quella di ieri – ha detto Martino che durante una conferenza stampa aveva affermato che il nostro Paese avrebbe concesso le basi aeree agli Usa in caso di attacco – non è una notizia, nel senso che non c’è un impegno dell’Italia. Di questo ne aveva già parlato il presidente Berlusconi sia al Senato che alla Camera”. Risponde il coordinatore dell’Ulivo Francesco Rutelli: “Se qualcuno ci chiedesse oggi di far partire o far transitare mezzi armati non potremmo che dire di no”.


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