Cultura

Un corso itineranteper seguire la realtà che cambia

Dalla collaborazione tra Issan e Cgm nasce il «Percorso dirigenti di rete»

di Redazione

Un corso di specializzazione itinerante. Cinque città per conoscere altrettanti modi di fare cooperazione sociale. È appena partita la quarta edizione di Percorso dirigenti di rete, nato dalla collaborazione tra Issan e Cgm. Dopo aver toccato città come Napoli, Genova, Bologna, quest’anno saranno Trento, Padova, Milano, Roma e, come di consuetudine, Bruxelles a fare da cornice ai cinque moduli di approfondimento delle tematiche sociali, economiche, giuridiche, culturali e organizzative della nascente impresa sociale. L’obiettivo è quello di fornire competenze relazionali e gestionali per organizzare e coordinare le reti di cooperative aderenti a Cgm attive su tutto il territorio nazionale.
Dirigenti e responsabili di realtà consortili avranno l’occasione di confrontarsi, sia nella veste di professori sia in quella di studenti, sulle diverse esperienze e sulle modalità di soddisfazione delle richieste della comunità. Sarà soprattutto un’occasione di riflessione sul cambiamento graduale e profondo della cooperazione sociale e sulle risposte adeguate da fornire per affrontare efficacemente le nuove esigenze del mercato e l’attuale riforma del welfare.
La formula itinerante permetterà di raffrontare le varie esperienze fatte sul campo. Ecco perché buona parte degli incontri si terranno all’interno delle sedi di consorzi e cooperative e a stretto contatto con il territorio di appartenenza. Ognuna delle cinque città farà de cornice alle tre giornate di incontri con i massimi dirigenti locali e nazionali delle principali centrali cooperative. Un modello costruito su uno schema rigido: introduzione del tema, esposizione delle problematiche, infine, dibattito e confronto.
Un modulo formativo di successo, se si contano le partecipazioni nel corso degli anni. In totale, oltre 80 cooperatori tra dirigenti e amministratori, scelti appositamente dai poli regionali di Cgm, hanno annualmente frequentato le 12 giornate di corso, con ottime ricadute in termini di acquisizione di competenze e motivazioni. I questionari somministrati a fine esperienza, infatti, hanno evidenziato una crescente consapevolezza dell’importanza dell’aspetto manageriale per la crescita cooperativa, e un grande interesse per l’aspetto relazionale del fare impresa. A questo si aggiunge un dato importante sulle conseguenze pratiche del corso. Negli anni i partecipanti, non solo hanno raggiunto posizioni di maggiore responsabilità all’interno delle strutture organizzative di cooperative e consorzi, ma sono stati protagonisti della creazione di nuove reti e collaborazioni con altre cooperative e realtà private. Un risultato che ha cambiato la stessa domanda formativa da parte delle imprese sociali, che si sono lentamente convinte a ragionare in prospettiva futura, investendo sul training specialistico come fondamento del nuovo sviluppo del settore. Dopo un anno di flessione sono, infatti, aumentate le iscrizioni, in concomitanza con l’annuncio da parte del governo dell’imminente uscita dei tanto attesi decreti delega in tema di impresa sociale. Segno che da adesso in poi, anche all’interno dello stesso mondo della cooperazione si guarda alle nuove prospettive con un’ottica realmente dirigenziale e comunque legata all’identità specifica del settore. In poche parole, investire su uno sviluppo economico e imprenditoriale senza abbandonare il modello gestionale orizzontale fatto di relazioni e collaborazioni reticolari.

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