Welfare

Coop sociali: decreto tagliaspese, a rischio 3mila posti

Il provvedimento voluto da Tremonti blocca il decreto 212 che finanziava il reinserimento di soggetti svantaggiati come addetti alle pulizie nelle scuole. Appello di Federsolidariet

di Giampaolo Cerri

Un’altra vittima del decreto “taglia spese”, del ministro Tremonti. Anzi, 3.000 vittime. Sono i lavoratori delle pulizie delle cooperative sociali di tipo b, e quindi di inserimento di soggetti svantaggiati, presenti nelle scuole di alcune regioni italiane. Un decreto, il 212 del marzo scorso, aveva riattivato i pagamenti dei salari, curati dalle regioni, ma le erogazioni non sono mai iniziate, perché nel frattempo è appunto intervenuto il decreto del ministro dell’Economia che taglia del 15% i bilanci di ogni ministero. «Si tratta di persone impiegate nelle cooperative sociali di inserimento lavorativo per effetto di convenzioni stipulate in rispetto alla legge 381 del 1991 sulla cooperazione sociale», ricorda in una nota Federsolidarietà -Confcooperative, «e che forniscono a varie scuole servizi di sorveglianza, vigilanza e manutenzione del verde. In un recente incontro con le direzioni regionali del ministero dell?Istruzione, Tremonti si è detto d?accordo a dare il via libera a questi pagamenti, ed è indispensabile che mantenga l?impegno». Resta il fatto che questi lavoratori, come ricorda la confederazione, da marzo ad oggi, sono pagati dalle singole cooperative che anticipano i soldi pubblici. Entro breve, anche queste non saranno più in grado di remunerare dipendenti e soci lavoratori. «Il pagamento degli arretrati e regolari pagamenti nei mesi futuri sono indispensabili affinché le cooperative sociali coinvolte possano realizzare in modo concreto ed efficace la propria azione di inserimento lavorativo di persone svantaggiate», conclude Confcooperative. Nei giorni scorsi si era sbloccata invece la vicenda dei 16mila ex-lsu riuniti in consorzi di imprese e di cooperative per la pulizia, ancora una volta nella scuola. In questo caso i fondi a coperatura non erano previsti in Finanziaria ma, nei giorni scorsi, il governo si era impegnato a reinserirli nel maxi-emendamento.


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