Economia

E noi non saremmoveri imprenditori?

Sul ring Confcoop risponde a Berlusconi

di Redazione

Un’iniziativa fuori dal comune. Uno scatto d’orgoglio dopo le parole spregiative venute da Silvio Berlusconi. Così Confcooperative martedì 11 dicembre ha pubblicato a pagamento, su 50 quotidiani nazionali e regionali, una lettera aperta. Nella pagina sono soprattutto i numeri a parlare. La cooperazione incide per il 7,3% sul Pil, e in termini di occupazione “pesa” oltre un milione di addetti. Ma sono anche altre le cifre che potrebbero far riflettere Berlusconi, sottolineano a Borgo Santo Spirito. Ecco, ad esempio, qualche dato di crescita in 10 anni: +4,3% nel numero di cooperative; +90,3% negli occupati; +91,5% nel fatturato; +118,3% di patrimonio netto; +145,2% il capitale sociale. Quasi 3 milioni, infine, i soci (esattamente 2 milioni 878mila). «Solo una visione provinciale e riduttiva porta a pensare alla cooperazione come una realtà tipicamente italiana, mentre è diffusa nel mondo, dove è tanto più presente, laddove i Paesi sono economicamente avanzati. Perché un’economia senza cooperazione è un’economia più arretrata, meno concorrenziale, meno pluralista». Parole che a un politico che vanta il proprio spirito imprenditoriale dovrebbero pur dire qualcosa. Almeno si spera…


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