Economia

se la cooperativasi fa in classe

bologna Iniziativa di Legacoop per gli studenti

di Redazione

Un’opportunità che può diventare un lavoro. È questo l’obiettivo del progetto Coopyright promosso da Legacoop Bologna. Gli allievi della classe quarta di alcune scuole superiori del capoluogo emiliano stanno per ideare delle cooperative per la produzione di merci o di servizi.
Le tre migliori idee saranno premiate e tutta la pianificazione rimarrà a disposizione per chi intendesse realizzarla.
«Coopyright nasce come concorso per le scuole superiori con lo scopo di far conoscere la cooperazione e avvicinare al mondo del lavoro», racconta Doriana Ballotti, responsabile dei progetti di responsabilità sociale di Legacoop Bologna, «considerando anche che le cooperative hanno bisogno di un ricambio generazionale che deve essere adeguatamente formato». Coopyright approda a Bologna dopo essere stato sperimentato a Forlì e Reggio Emilia. «In quel caso un istituto artistico ha progettato una cooperativa per la produzione e la vendita di mobili per un pubblico giovane; da un istituto alberghiero invece è nata l’idea di un albergo e di un bar. Al momento non si è ancora passati dalla teoria alla pratica, speriamo che a Bologna invece accada subito», considera la Ballotti.
Anche in questa occasione sono state scelte quattro scuole, a cui è stato assegnato come tutor una cooperativa sociale. Si tratta di Granarolo, Coop Costruzioni, Coop Adriatica e Coop Cadiai, che seguiranno gli studenti da dicembre alla fine di aprile, quando dovranno presentare il progetto. Il migliore sarà premiato il 23 maggio con 2mila euro in voucher per acquisti in negozi convenzionati o come contribuito alle spese della gita scolastica.
«I ragazzi delle scorse edizioni si sono dimostrati molto interessati e molto coinvolti, poiché l’approccio è decisamente pratico e calato nella loro esperienza quotidiana», ricorda ancora Doriana Ballotti. Gli alunni stanno ricevendo in questi giorni un kit, composto da un vademecum in cui si spiega cos’è una cooperativa, chi sono i soggetti, qual è il contesto in cui si muove. Oltre a una rassegna delle normative fondamentali e un fac-simile per la redazione dell’atto costitutivo. Uno studio dei materiali fatto in classe, poi comincia il lavoro di gruppo. «Devono individuare il prodotto o il servizio attraverso un brain storming. In questo momento si cerca di capire se il mercato accoglierà il nostro prodotto oppure se lo rifiuterà, essendone saturo».
Una volta individuato che cosa produrrà la neonata cooperativa, arriva il momento dei conti. Conclude Doriana Ballotti: «I ragazzi devono stilare un business plan, indicare costi, spese, prevedere le entrate e i ricavi. Contemporaneamente si darà una struttura alla cooperativa con tanto di numero e ruolo di lavoratori e collaboratori. In tutto questo lavoro saranno seguiti da un esperto di Legacoop, oltre che dalla cooperativa tutor».


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