Politica

Eugenia Roccella: in Gazzetta ufficiale le deleghe sociali

La cronaca del suo incontro con il Comitato editoriale di Vita

di Redazione

Per una delle sue prime uscite, il sottosegretaro al Mnistero del lavoro e delle politiche sociali, Eugenia Roccella, ha scelto il Comitato Editoriale di Vita. Un primo appuntamento per uno scambio di vedute sulle principali istanze delle raeltà di Terzo settore.

Nell’assemblea di mercoledì scorso sono stati numerosi gli interventi: sottolineate le disavventure del 5 per mille e la necessità che la norma si strasformi presto in legge, l’ampia problematica della non autosufficienza e la mancata riforma del Codice civile.

Claudia Fiaschi, neopresidente del gruppo cooperativo Cgm, ha insitito sulla necessità di accompagnare lo sviluppo (non in termini assistenzialistici) della cooperazione sociale come motore di welfare comunitario. Marco Granelli, presidente del Csvnet, si è concentrato sull’importanza del volontariato, del suo impegno gratuito e sul sostegno che ad esso danno i Centri del volontariato. Uscendo dai confini nazionali, Giangi Milesi del Cesvi ha invece ricordato quanto le ong italiane siano sottodimensionate (rispetto alla media Ocse) e quanto sia necessaria una iniezione di sussidiarietà anche su questo terreno.  È stata poi la volta di alcune questioni “spicciole” che tanto “spicciole” poi non sono. Ad esempio, Abio ha chiesto alla sottosegretario di adoperarsi perché le associazioni non debbano pagare l’Iva al 20% sull’acquisto beni strumentali.

Un assurdo tutto italiano. E ancora – per voce dell’associazione Enzo B., di Unicef, di Aibi – la necessità di politiche integrate sulle adozioni, sottolinenado il ritardo del Paese nel Piano nazionale per l’infanzia e l’adolescenza (l’ultimo risale al 2004). È quindi intervenuto il sottosegretario che ha anticipato le deleghe di sua competenza: «Sono quelle dell’ex ministro Ferrero: e cioè volontariato, inclusione sociale, associazionismo, politiche inclusive verso gli immigrati, minori. Cui si aggiungono i temi di bio-politica» (ovvero quelli eticamente sensibili). «Quanto alle mie competenze» ha aggiunto spiritosamente la Roccella, «ve lo dico come Marianna Madia [giovane deputata Pd che così aveva esordito nella conferenza stampa in cui Veltroni la presentò], non ne ho nessuna. Vengo però da una storia di militanza fuori dalle istituzioni e questo credo mi metta in sintonia con le vostre esperienze».

La Roccella naturalmente non ha anticipato le iniziative che intende prendere prioritariamente, ma – dopo aver constatato quanto sia “burocratico” il Ministero – ha elencato una serie di temi che le stanno a cuore. Dalla conciliazione vita familiare e lavoro, alla condizione della donna, alla tutela della famiglia, alla crisi demografica. Nel complesso ho l’impressione che sia necessario fare un’operazione ponte fra un’elaborazione che c’è e una politica che manca, così come fra una realtà composita come il terzo settore, e la rappresentanza politica. Questo mondo non ha un interlocutore forte, in questo momento. E mi pare lo chieda. Spero di essere almeno un pezzo di questa interlocuzione».   

Le deleghe dell’onorevole Eugenia Roccella sono precisate nell’edizione della Gazzetta Ufficiale di ieri, 23 giugno che recita così:

Il Sottosegretario di Stato On. Eugenia Maria Roccella è delegato alla trattazione e alla firma degli atti relativi:

a) all’assistenza sociale e determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni;
b) alle politiche per il contrasto alla povertà ed all’esclusione sociale, incluse le forme piu’ gravi di marginalita’;
c) alle politiche per la promozione dei diritti e la tutela delle persone anziane, con particolare riferimento alle iniziative per favorire la partecipazione attiva alla vita sociale;
d) alle politiche per la protezione sociale e la cura, nonche’ alla promozione di modelli di integrazione socio-sanitaria e programmazione coordinata dei livelli di intervento, in favore delle persone in condizioni di non autosufficienza, nonche’ in favore dei malati acuti, cronici e terminali;
e) alle politiche di inclusione sociale e promozione dei diritti delle persone con disabilita’;
f) alle politiche per la tutela e la promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza;
g) alle politiche di tutela abitativa a favore delle fasce sociali deboli ed emarginate;
h) alla promozione delle iniziative in materia di responsabilita’ sociale delle imprese;
i) al Fondo nazionale delle politiche sociali e altri fondi connessi, e alla valutazione e monitoraggio della spesa e delle politiche sociali;
j) al volontariato, all’associazionismo e alle formazioni sociali;
k) alle politiche di integrazione degli stranieri immigrati e di tutela dei minori stranieri;
l) alla salute delle donne con particolare riferimento alle politiche per la maternita’, dal periodo preconcezionale (prevenzione, infertilita’ e sterilita’, contraccezione), alla gravidanza (diagnostica prenatale e genetica, parto e puerperio) e al periodo post-nascita (allattamento, depressione post-parto, ecc.), incluse l’attuazione della legge 22 maggio 1978, n. 194 e successive modificazioni ed integrazioni e la legge 19 febbraio 2004, n. 40;
m) alla ricerca scientifica in materia di procreazione assistita, di embriologia (gameti e embrioni umani) nonche’ di materiale biologico derivato da embrioni umani; n) alle politiche di tutela della dignita’ delle persone nella fase conclusiva del ciclo vitale;
o) alla donazione, approvvigionamento, controllo, lavorazione, conservazione, stoccaggio e distribuzione di tessuti e cellule, con particolare riferimento all’utilizzazione e conservazione di cellule staminali emopoietiche da cordone ombelicale;
p) ai rapporti con l’Agenzia Italiana del Farmaco-AIFA, l’Istituto superiore di Sanita’ e il Consiglio superiore di Sanita’ nelle materie delegate, secondo quanto disposto nelle lettere precedenti;
q) all’attivita’ di contenzioso nelle materie di cui ai punti precedenti.

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