Non profit

Associazione Istituto Cortivo: esperienze di un Amministratore di Sostegno

Figura innovativa nell'ambito della protezione delle persone prive in tutto o in parte di autonomia

di Associazione Istituto Cortivo

La Legge 09/01/2004 n. 6, che introduce la figura dell’Amministratore di Sostegno, rappresenta un traguardo significativo, rilevante, un vero e proprio passo in avanti. La finalità di questa Legge è quella di gestire le più comuni azioni della vita quotidiana di una persona in difficoltà, limitando il meno possibile la sua libertà individuale e garantendole, al tempo stesso, una miglior tutela dei diritti esistenziali. La figura così introdotta non è quella di un Tutore che sostituisce del tutto la soggettività dell’individuo, ma quella di un ?accompagnatore?, permanente o temporaneo, capace di gestire sia gli interessi patrimoniali, quali la riscossione di una pensione, la gestione di un affitto o l’alienazione di beni, che quelli personali, come, ad esempio, la scelta di trattamenti terapeutici, il riconoscimento di un figlio o lo scioglimento di un matrimonio. Il Giudice Tutelare, nel Decreto di Nomina, definisce i compiti dell’Amministratore, adattandoli alle specifiche esigenze del beneficiario, garantendogli, così, un’assistenza adeguata senza intaccare la sua autonomia di scelta e di azione. Questo istituto sta riscuotendo sempre maggior successo tanto da limitare, in alcuni casi, l’applicazione dell’inabilitazione, che non assicura sempre un valido equilibrio tra le opposte esigenze di protezione e di libertà della persona assistita. L’aspetto più problematico e critico è sicuramente quello di conquistare la fiducia dell’Amministrato e di riuscire a creare con questo un rapporto disteso e sereno. Spesso si tratta di persone ormai del tutto diffidenti verso il prossimo e verso quelle che ritengono vere e proprie intrusioni nella propria vita e sfera personale. Personalmente, nei casi che mi sono stati assegnati, ho notato che con la gentilezza, la disponibilità e la dovuta fermezza quando necessario, col tempo, sono riuscita ad instaurare un rapporto di fiducia e rispetto reciproco nell’esclusivo interesse della persona amministrata. La maggior difficoltà che ho dovuto affrontare è stata sicuramente quella di ricostruire la situazione patrimoniale della persona assistita, spesso del tutto ignara della reale ed effettiva consistenza contabile del suo patrimonio, dei beni posseduti e delle relative scadenze legali da rispettare. Mi sono trovata a dover visionare e valutare numerosa documentazione di ogni genere, dai bollettini di pagamenti vari, ormai in scadenza o già scaduti, ai contratti di locazione da rinnovare, a un’intricata e, spesso, poco chiara situazione contabile. Per poter gestire, nel miglior modo possibile, la situazione patrimoniale del beneficiario, ritengo essenziale instaurare un buon rapporto interlocutorio con l’Assistente Sociale, che si è occupato del soggetto fino a poco tempo prima, con i responsabili dei vari enti pubblici e privati con cui la persona assistita ha intrattenuto e/o intrattiene rapporti di natura patrimoniale e contabile. Ritengo, altresì, utile e doveroso contattare il medico o la struttura sanitaria che ha eventualmente in cura il beneficiario, al fine di essere messi a conoscenza della reale situazione clinica esistente e delle eventuali problematiche psicofisiche della persona assistita. In tal modo, sarà più facile, a mio parere, rapportarsi con quest’ultima, adottare il comportamento più corretto nel suo esclusivo interesse e svolgere al meglio il complesso, ma gratificante incarico di Amministratore di Sostegno. L’aspetto più vantaggioso e più apprezzato di tale nuovo istituto è, infatti, proprio la maggior rilevanza conferita al soggetto assistito, come persona avente propri diritti, esigenze da tutelare e da difendere e non certo da ignorare. Avv. Ilaria Candi Docente dell’Istituto Cortivo presso il Centro Didattico di Torino


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